A Starlink è stata concessa una licenza per operare in Israele e in alcune aree della Striscia di Gaza. La licenza è stata ottenuta dopo che SpaceX ha accettato misure di sicurezza per impedire a entità non autorizzate di utilizzare il sistema di internet satellitare.
Con l’accordo in atto, Starlink sarebbe disponibile per alcune autorità in Israele, come riportato da un rapporto di Bloomberg News e come confermato dal Ministero delle Comunicazioni israeliano mercoledì scorso. Il governo ha anche approvato l’uso di Starlink in un ospedale da campo nel sud della Striscia di Gaza, gestito dagli Emirati Arabi Uniti.
Israele utilizzerà Starlink per le comunicazioni di emergenza. La piattaforma inizierà anche a vendere i suoi terminali in Israele attraverso una controllata nelle prossime settimane. Le vendite saranno limitate, almeno inizialmente, a un gruppo di clienti approvati come consigli locali e organi governativi. Il Ministro delle Comunicazioni israeliano Shlomo Karhi ha fornito alcuni dettagli sulla decisione del paese in un post su X.
L’ingresso di Starlink in Israele consentirà comunicazioni satellitari avanzate nella routine e durante le emergenze. Le unità nella Striscia di Gaza per sostenere cause umanitarie verranno approvate singolarmente, solo dopo che le forze di sicurezza israeliane confermeranno che si tratta di un’entità autorizzata senza preoccupazioni per la sicurezza nazionale
Il CEO di SpaceX, Elon Musk, ha sostenuto l’approvazione dell’uso di Starlink in Israele e in alcune aree della Striscia di Gaza. In un post su X, Musk ha sottolineato che SpaceX spera che Starlink possa essere utilizzato per aiutare sia il popolo di Israele che i civili nella Striscia di Gaza.
Nonostante Musk abbia affermato che Starlink è progettato per scopi pacifici, il sistema di internet satellitare ha ottenuto riconoscimenti per la sua capacità di fornire accesso a internet in zone di conflitto, venendo utilizzato anche a scopo militare in determinati casi. E’ accaduto con alterne fasi in Ucraina, dove Starlink ha permesso in un primo tempo all’esercito ucraino di rimanere connesso a internet nonostante gli sforzi della Russia per tagliare l’accesso del Paese alla rete mondiale e poi è tornato sui suoi passi.