Starbucks punta tutto sulle app e sui pagamenti tramite iPhone e altri dispositivi portatili. Lo ha annunciato l’amministratore delegato Howard Schultz, spiegando che il colosso del caffè mira a raddoppiare la propria capitalizzazione investendo in nuove applicazioni e nei pagamenti mobili.
Per Sturbucks, che ha dato il via nel 2011 alla sperimentazione dei pagamenti tramite iPhone e Blackberry (Macity ne parla qui), il mercato delle transazioni via cellulare o altri dispositivi rappresenta una grossa fetta degli introiti: è il 14% delle vendite all’interno delle caffetterie della catena negli USA e i pagamenti effettuati con il cellulare sono 20milioni al mese. L’applicazione di Starbucks è uno degli elementi che ha incrementato le transazioni tramite cellualare: oggi sono circa 10milioni i clienti di Starbucks che la utilizzano, secondo quanto ha dichiarato Howard Schultz.
Quindi, oltre ai nuovi negozi, ai nuvi menu e alle nuove ricette di cappuccini giganti, Starbucks crede e investirà nel mercato delle app (partirà preso la sperimentazione di una nuova app per ordinare in anticipo dal proprio iPhone) e delle carte fedeltà. Starbucks ancora una volta dimostra di considerare le tecnologie mobili come una risorsa fonadmentale per il proprio business: è attraverso queste che desidera tracciare la linea della crescita dagli attuali 57miliardi di dollari di capitalizzazione a 100 miliardi di dollari. Starbucks oggi possiede 20mila punti vendita in 64 Paesi (oltre la metà negli Usa).
I clienti di Starbucks degli Stati Uniti, intanto, alla cassa possono già da un paio di anni scegliere di pagare caffè e dolcetti non solo con monetine o carta di credito, ma anche attraverso l’app gratuita Starbucks Card Mobile, disponibile sull’App Store USA, che funziona insieme con un lettore ottico nel punto cassa. Il cliente deve effettuare una ricarica della propria card virtuale di Starbucks, ad ogni caffè acquistato il lettore ottico disponibile alla cassa leggerà il codice visualizzato sullo schermo dello smartphone e sottrarrà l’importo dal credito residuo del cliente.