Chiedere ai produttori di fare volontariamente dei passi verso uno standard dei caricatori telefonici non ha funzionato e per questo l’Europa si sta muovendo per avviare uno studio di valutazione e per una legge sulla materia.
In Europa, infatti, i caricabatterie telefonici incompatibili, oltre ad essere un disagio per i consumatori, pesano sul bilancio dei rifiuti 51mila tonnellate: tutti rifiuti elettronici, secondo le stime della Commissione europea del 2009.
Nel 2009, 14 aziende tra cui Apple, Samsung e Huawei, hanno firmato un documento in cui accettano di utilizzare caricabatterie micro-USB come standard in Europa. Sono in molti ad adottare questo sistema, ma Apple non si è mai uniformata e ha adottato il proprio standard Lightning.
L’Europa ha minacciato di redigere una legge che costringesse le aziende ad adeguarsi, ma si è fermata nel momento in cui i giganti hi-tech hanno firmato nuovamente lettere di intenti per impegnarsi a stabilire uno standard: a marzo di quest’anno, Apple, Google, Lenovo, LG, Motorola, Samsung e Sony hanno, infatti, promesso alla Commissione europea di adottare per gli alimentatori lo standard USB-C come riferimento futuro. C’è una comunione di intenti per armonizzare i caricabatterie, ma i fatti dicono che non siamo ancora vicini ad uno standard comune: Apple continua a scegliere alimentatori con il proprio standard Lightning e i dispositivi Android microUSB o USB-C.
Ora il primo passo dell’Europa, secondo quanto riportato da Reuters, sarà “avviare uno studio di valutazione dell’impatto per valutare costi e benefici dell’operazione e delle diverse opzioni”. A parlare è Margrethe Vestager, commissario europeo, in risposta a un parlamentare il 1° agosto, desiderosa di fare progressi in merito alla questione, strettamente legata al problema dei rifiuti elettronici. Se lo studio lo consiglierà, l’Unione europea potrà creare una legge che obbligherà tutti i produttori a realizzare lo stesso tipo di caricatore, e magari anche a rendere obbligatoria la garanzia biennale per coprire i costi delle riparazioni. L’obiettivo è ridurre il numero di dispositivi e apparecchiature che arrivano nelle discariche perché obsoleti.
Un’operazione, quella dell’UE, che, se dovesse arrivare ad una legge per la standardizzazione dei caricabatterie, potrebbe mettere le basi definitivamente per una prossima generazione di iPhone con una porta USB-C, un passaggio di cui si parla già da alcuni mesi (è di giugno l’approfondimento di Macitynet sull’alimentatore per iPhone senza Lightning e con USB-C)