Facebook è stata accusata di avere attivato il suo “stai bene – lo strumento che manda un messaggio a chi si trova nelle vicinanze di un disastro naturale, invitandolo a far sapere agli amici che non è stato coinvolto in un evento come un disastro naturale o un attentato – solo quando ad essere colpiti sono solo paesi occidentali, ma ieri l’ha fatto per l’esplosione nel parco giochi di Lahore (Pakistan) dove sono morte 60 persone (in gran parte donne e bambini) e vi sono stati almeno 300 feriti.
Peccato che sia stato un flop… il Safety Check non ha infatti funzionato e richieste di cliccare o toccare il pulsante “Sto bene” per informare subito amici e cari sono arrivate anche negli Stati Uniti, nel Regno Unito e altre parti del mondo, anche ad Italiani, a persone che non sono mai state neppure in Pakistan. La vicenda ha suscitato preoccupazione ed imbarazzo.
Qualcuno tra quelli che l’hanno ricevuto si è infatti chiesto la ragione per cui aveva ricevuto il messaggio, confondendo la richiesta di segnalare il proprio stato di salute con una richiesta di aiuto, altri hanno criticato Facebook per il bug dimostrando che questa funzione è ben lungi dall’essere perfetta, oltre che utilizzata, secondo i critici, in maniera impropria.
Il sistema è stato sfruttato la prima volta nel 2011 per lo tsunami in Giappone. L’idea era nata per essere usata in caso di calamità (è stata sfruttata per i disastri naturali come i terremoti in Afghanistan, Cile e Nepal, i tifoni nelle Filippine e nel Sud del Pacifico) ma purtroppo si è rivelata necessaria anche dopo i sanguinosi attentati che si sono verificati in vari paesi, ma Facebook non l’ha usata sempre in maniera coerente.
Il Safety Check ha attivato il sistema di controllo per gli attentati di Parigi del 13 novembre ma non per gli attacchi terroristici di Beirut in Libano avvenuti, 24 ore prima di Parigi. Molto recentemente sono piovute critiche per la decisione di non attivare immediatamente il sistema dopo gli attacchi terroristici di Bruxelles; i messaggi sono partiti solo dopo due ore dall’esplosione delle bombe in metropolitana e in aeroporto.
Il safety check questo mese è stato attivato 4 volte. Per l’attacco terroristico ad Ankara, per l’alluvione nello Stato di San Paolo in Brasile, per le bombe di Bruxelles e quella di Lahore. Se il sistema fosse funzionante ed efficiente, sarebbe un potente strumento, potenzialmente in grado di risparmiare patemi d’animo e preoccupazione, visto l’enorme numero di persone collegate in qualche modo a Facebook.
Nel caso specifico di Lahore, se non altro, il bug ha avuto un merito: portare alla attenzione del pubblico un evento tragico e sanguinoso, che ha fatto non solo vittime innocenti, ma mietuto le vite anche di molti bambini, e che per la collocazione geografica avrebbe corso il rischio di passare inosservato per molta gente.
Ironic that a technical mishap from @facebook is informing the masses about the developing situation in Lahore (1/2) pic.twitter.com/tX4lMdFlFu
— Sioned Treharne (@SionedTreharne) March 27, 2016