Salto di qualità in vista per il computer più sottile e fashion del mondo? Secondo alcune indiscrezioni raccolte su Internet, con un livello di attendibilità medio, il taglio di prezzo dell’attuale MacBook Air 64 Gb SSD avvenuto una decina di giorni fa sarebbe solo l’inizio. Apple starebbe infatti preparando la strada al lancio di un nuovo apparecchio con le medesime caratteristiche hardware (o forse un processore leggermente migliorato e finalmente il raddoppio di memoria Ram non sostituibile dall’utente?) e soprattutto un nuovo set di chip per la memoria di massa allo stato solido da ben 128 o addirittura 256 Gigabyte.
Il salto di qualità sarebbe stato reso possibile da Samsung, che sta lavorando da tempo insieme agli altri fabbricanti di memorie di questo tipo (il cui prezzo in un anno è andato in caduta libera sino a segnare un corposo -70%) per realizzare circuiti di tipo innovativo e che permettono densità molto maggiori a prezzi ancora “umani”.
La densità sarebbe permessa dall’uso della tecnica Multi Level Cell (Mlc) opposta all’attuale Single Level Cell (Slc). Il vantaggio della Slc, che scrive un solo bit per cella fisica di memoria, è la maggiore velocità e solidità del chip, sottoposto a un numero di errori di scrittura/lettura e soprattutto di durata della vita superiore a quello della tecnologia Mlc. Purtroppo, però, i Slc proprio perché necessitano di maggiore spazio fisico per archiviare lo stesso numero di informazioni, sono anche molto più costosi.
Nuove tecnologie con controller che correggono gli errori e mantengono elevata anche l’affidabilità del dispositivo sarebbero alla base di una nuova generazione di economici ma performanti, potenti e “sicuri” blocchi di memoria Mlc, attualmente in produzione sia da parte di Samsung che di Intel, Micron, Toshiba, SanDisk.
Se effettivamente la tecnologia fosse giunta a maturità e a prezzi sufficientemente contenuti, avrebbe in realtà senso per Apple passare a questo tipo di storage sui suoi MacBook Air (e anche su altri apparecchi portatili, perché no?), visto che già con i prezzi “proibitivi” dei prodotti di lancio della linea MacBook Air l’azienda di Cupertino avrebbe toccato l’invidiabile media del 15% di apparecchi SSD venduti a partire dal primo mese sullo stock complessivo. Si tratta di 20-25mila apparecchi al mese con memoria allo stato solido che dimostrano il desiderio da parte del mercato di tecnologie più affidabili di quelle dei dischi convenzionali per gli apparecchi “estremi”.
L’ulteriore vantaggio dei nuovi banchi di chip flash Nand di Samsung è duplice: minor consumo rispetto alla prima generazione (cosa questa che porterebbe un effettivo vantaggio competitivo rispetto agli attuali dischi da 65 GB) e soprattutto velocità impresisonanti: 200 MB e 160 Mb in lettura e scrittura, il doppio di quelli attuali. Se solo il prezzo di entrata di questi nuovi chip di memoria, nel caso effettivamente Apple volesse introdurli, fosse analogo a quello a cui viene venduta oggi la dotazione SSD dei MacBook Air, non ci sarebbero ostacoli a un acquisto.
Secondo gli analisti, sarà dal 2010 in avanti che le memorie SSD prederanno definitivamente piede come alternativa comparabile se non superiore agli hard disk convenzionali nei computer portatili e in seguito in quelli fissi.