Apple ne ha 511 in tutto il mondo, ma di negozi Google fino ad ora non ne esisteva neppure uno. Manca poco però per entrare in questo mercato perché l’azienda sta per aprire il primo a New York: si trova sulla 76 Ninth Avenue – al posto di un vecchio ufficio postale – e aprirà le porte al pubblico giovedì 17 giugno alle ore 10:00 locali. In questo modo le persone potranno toccare con mano tutti i prodotti di Google, dagli smartphone della serie Pixel ai prodotti Nest e Fitbit, ma soprattutto potranno ricevere supporto tecnico direttamente in negozio.
Grazie ad un’anteprima stampa che l’azienda ha tenuto virtualmente poche ore fa sono già disponibili diverse foto e un video che permettono di dargli un’occhiata prima dell’apertura. In quest’occasione l’azienda ha fatto sapere che il negozio ha già ottenuto la valutazione “Platinum Leadership” in “Energy and Environmental Design (LEED)”, la più alta classifica nel sistema di valutazione degli edifici dal punto di vista ecologico. «Il Google Store Chelsea è uno dei 215 spazi commerciali al mondo» ad aver raggiunto questo obiettivo.
Oltre ai dispositivi sopracitati, che fanno parte dell’ecosistema di Google, la società venderà anche accessori di terze parti come le custodie per i telefoni e altre periferiche progettate per collaborare con i prodotti dell’azienda. Ci saranno anche articoli di marca come magliette, cappelli, giocattoli per cani e palloni da basket, tra le altre cose. Strano a dirsi, non ci sono invece le casse per pagare: i clienti dovranno necessariamente contattare uno dei commessi «che sarà dotato di un dispositivo per elaborare le transazioni».
La parte più interessante come detto è quella relativa al supporto post-vendita. Se un cliente si presenta con lo schermo del suo Google Pixel rotto, potrà recarsi nell’help desk chiamato “Here” dove, analogamente a quanto accade con la “Genius Bar” di Apple, si potrà ottenere assistenza tecnica direttamente sul posto. La durata della riparazione varia in base alla gravità del problema ma, per quanto riguarda ad esempio i display rotti, secondo il dirigente Jason Rosenthal si tratta di «qualcosa che si può fare mentre sei lì che aspetti».
L’azienda punta a risolvere il problema in giornata, ma nei casi in cui «un Nest Hub viene investito da un’automobile, ad esempio, potrebbe volerci più tempo». Per ogni appuntamento Google comunque fornirà una stima di quando il dispositivo potrà essere ritirato, in modo da potersi organizzare nel tempo che resta.
Google utilizzerà gli spazi del negozio per tenere anche le dimostrazioni delle sue tecnologie. Vicino l’ingresso c’è ad esempio una struttura di vetro rotante, di forma circolare, alta cinque metri, che l’azienda chiama “Imagination Space”, all’interno della quale l’azienda presenterà «il meglio dei nostri prodotti e delle nostre tecnologie». Il cliente può entrare all’interno di questo spazio e provare ad esempio le potenzialità di Google Translate, dicendo qualcosa ad alta voce e sentirlo ripetere tradotto in 24 lingue diverse.
Ci sono anche delle aree per tenere i workshop dove l’azienda prevede di ospitare regolarmente eventi a tema. Tra quelli già programmati cen’è ad esempio uno intitolato “Storia per famiglie: dimostrazioni di cucina con Nest, lezioni di fotografia su Pixel, concerti di YouTube e altro ancora”.
In tempo di COVID è difficile immaginare come poter godere a pieno di tutto questo. L’azienda ha dichiarato che le sue politiche e le procedure «si evolveranno in conformità con le linee guida locali, statali e nazionali». Per ora, i dipendenti del negozio indosseranno mascherine e il disinfettante per le mani sarà a disposizione in più punti del negozio: inoltre, almeno per il momento, gli ingressi saranno contingentati.