I dispositivi di storage non sono eterni e, come non ci stanchiamo mai di ripetere, l’unico modo per prepararsi al peggio (rotture e malfunzionamenti vari) è avere un backup costante di dati e applicazioni (si può fare con l’applicazione Time Machine di serie con macOS o le applicazioni dedicate come ad esempio CarbonCopyCloner, SuperDuper, ecc.). I moderni dischi rigidi integrano una tecnologia denominata S.M.A.R.T. (Self-Monitoring, Analysis and Reporting Technology) che, non sempre ma in molti casi è in grado di predire il verificarsi di un guasto, avvertendo delle necessità di sostituire prima possibile l’unità. Il sistema tiene conto di alcuni difetti di natura fisica o logica, consentendo di prevenire danni causati dall’usura o dall’invecchiamento.
È possibile verificare lo stato S.M.A.R.T. dei dischi rigidi tradizionali con varie applicazioni ad hoc ma anche con Utility Disco (di serie con OS X): basta verificare la presenza della voce “Verificato” nella sezione “Stato S.M.A.R.T.” o dall’applicazione Resoconto di Sistema (basta selezionare a sinistra della videata la sezione “SATA/SATA Express” e verificare, a destra nella finestra, la dicitura “Stato S.M.A.R.T.”.). Un errore nello stato SMART indica la necessità di eseguire un backup dei dati e sostituire prima possibile l’unità.
Le unità SSD utilizzano memorie NAND Flash come supporto di storage. Uno degli svantaggi delle memorie NAND Flash consiste nel fatto che le celle Flash tendono ad usurarsi con il tempo; per questo motivo, al fine di estendere la durata della memoria, i controller di memoria delle unità SSD utilizzano svariati algoritmi che distribuiscono uniformemente i dati di storage su tutte le celle di memoria; questo impedisce di sovrautilizzare una determinata cella o un gruppo di celle.
Molti dischi a stato solido integrano avanzate tecniche di livellamento dell’usura con un ricercato algoritmo di selezione dei blocchi che permette di massimizzare la durata delle memorie Flash, ottimizzando la durata dell’unità. Questa tecnologia di livellamento dell’usura garantisce l’usura graduale e uniformemente distribuita su tutti i blocchi di memoria in cui la forbice di differenza che divide i blocchi più utilizzati da quelli meno utilizzati non supera mai il 2 percento.
SSDReporter è una utility commerciale (3,99 euro sul Mac App Store) che esegue controlli sulle unità SSD, tenendo conto a detta dello sviluppatore di sette diversi attributi che permettono di indicare o stato di salute del disco in percentuale (100% tutto ok, 0% fine vita dell’unità). Al primo lancio l’applicazione chiede se deve essere eseguita automaticamente ad ogni avvio del computer e se visualizzare dettagli sulla barra dei menu anziché nel Dock. L’applicazione supporta solo i dischi interni e NON funziona con tutte le unità SSD. Tantissime unità sono INCOMPATIBILI: SSD dei MacBook inizio 2015 e fine 2016, quelli dei nuovi MacBook Pro con Touch Bar, la serie 600 di Seagate, alcuni MacBookAir 2013 e 2014, alcune unità Micron e Crucial, alcune unità OCZ e OWC. È possibile verificare la compatibilità della propria unità scaricando la versione dimostrativa del programma, dal sito dello sviluppatore. Il requisito minimo è la presenza di OS X 10.9 o seguenti.