Le AirPods 2 sono arrivate in redazione e le abbiamo maneggiate con curiosità prima della nostra recensione. Il prodotto più di successo di Apple, atteso e cullato nei sogni, è stato presentato solo qualche giorno fa quando si è appreso che non ha grandi differenze con le AirPods 1.
È una versione migliorata, 2.0, con un chip H1 più potente per dare più velocità alla gestione dei comandi vocali e in generale renderle più reattive: ad esempio quando si tolgono o si mettono all’orecchio con la musica che sta andando la reazione è, anziché di mezzo secondo, di pochi centesimi.
Le prime impressioni si formano, come sempre, quando la confezione viene aperta. Ma anche qui è sostanzialmente identica, compreso il cavetto per la ricarica ma non il trasformatore. E niente adesivo Apple nella piccola pochette di AirPods 2 dove vanno gli altri fogli illustrativi.
La versione che ci è giunta tra le mani, come accennato, ha la custodia per la ricarica wireless e due particolari fanno vedere bene che si tratta della versione 2.0: non tanto lo spessore, che è millimetricamente maggiore rispetto alla vecchia generazione, quanto la diversa posizione del pulsante – quasi invisibile – per il pairing con apparecchi Bluetooth non di Apple, e la nuova spia led anteriore che serve a dire lo stato di carica e di pairing o, una volta che la custodia è stata posta su una superficie capace di erogare corrente in maniera compatibile, se la carica è avviata.
Si tratta in sostanza della stessa spia luminosa colorata che prima si trovava all’interno, tra le posizioni di risposo dei due auricolari, e che adesso è passata esternamente davanti.
Anche noi come il nostro collega Fabrizio Frattini autore della recensione che abbiamo pubblicato questa mattina, non abbiamo percepito una differenza sonora, sia perché negli auricolari non è sostanzialmente cambiato niente come design, sia perché le cuffie di riferimento – la prima generazione – ha avuto un rodaggio intenso di due anni, mentre queste sono nuove di pacca. Suonano in maniera sostanzialmente indistinguibile e, se dovessimo fare un “blind test” probabilmente non saremmo in grado di dire la differenza.
Mentre passiamo alla prova estesa, cominciamo a riflettere che qui, mai come in precedenza, vale il motto: squadra che vince non si cambia. La sensazione è che le AirPods 2 siano una evoluzione migliorativa e non una rivoluzione, perché le cuffie con sensori per la biometria e magari waterproof, arriveranno forse ma più avanti. E decisamente Apple non può permettersi di perdere il vantaggio iconico che ha acquistato in questo ambito.
Siete terrorizzati da questa “permanenza”? Fate male. Pensateci bene: se Apple avesse trasformato il suo prodotto apparentemente più semplice e “piccolo” ma in realtà il più azzeccato degli ultimi anni in qualcosa di troppo diverso? Qualcosa che non va più? Poteva toccare la testa di Tim Cook, o di una serie di manager di prima linea che il Terrore francese del 1793 in confronto sarebbe sembrata una passeggiata e Rousseau un benefattore altruista dell’umanità.
Invece, bisogna azzeccare il prodotto e, siccome non è chiarissimo cosa Apple abbia fatto bene, nel dubbio meglio non cambiare. Le cuffie di Apple apparentemente non sono belle, ricordano un mezzo cotton fioc tagliato e infilato nell’orecchio, che si porta in giro in una scatola bianca del filo interdentale, però piacciono.
Suonano benissimo, si agganciano ai tuoi apparecchi senza un tentennamento, hanno una durata della batteria – almeno nel primo periodo della vita – di primissimo piano grazie all’idea della custodia che fa da power-brick portatile. E attivano molti servizi. Certo, sono sensibili al “tap” ma a uno solo per volta, e non posso alzare o abbassare il volume o fare cose più complesse senza ricorrere a Siri (chi è che utilizza Siri sui mezzi pubblici per cambiare canzone o il volume?).
Però diciamocelo francamente: anche Thomas Alva Edison, se fosse vivo, starebbe ancora facendo lampadine a bulbo con il filo a incandescenza. Perché prima di cambiare radicalmente le AirPods Apple è bene che riparta con le altre linee di prodotti e con i nuovi servizi. A quel punto possiamo cominciare a rischiare anche in questo ambito.
Per comprare o saperne di più
Su Amazon AirPods 2 sono disponibili a questo indirizzo a 179 euro, mentre da qui si acquista la versione con cover wireless a 229 euro. Chi volesse acquistarli da Apple, invece, dovrà rivolgersi a questo indirizzo a 179 euro. La versione con custodia wireless costa 229 euro. La custodia wireless è anche acquistabile separatamente a 89 euro.
Ovviamente gli auricolari sono in vendita anche nei negozi autorizzati Apple.
Per conoscere tutto sui nuovi auricolari AirPods di Apple rimandiamo a questa guida. Invece per chi sta cercando i migliori accessori per sfruttare al massimo e proteggere AirPods rimandiamo alla nostra rassegna dei migliori accessori per AirPods.