Spotify ha rinnovato il suo accordo di licenza con Warner Music, ultima componente cruciale necessaria prima della sua offerta pubblica prevista fra fine 2017 e inizio 2018.
L’accordo è probabilmente identico a quello raggiunto con Universal nel mese di aprile, che comprendeva l’opzione per l’etichetta di inibire temporaneamente l’ascolto dei nuovi brani dalla versione gratuita di Spotify ed un abbassamento delle royalty che il servizio di streaming dovrà pagare alle società.
Warner ha annunciato la notizia attraverso Instagram, commentando: “Ci è voluto un po’ per arrivarci, ma ne è valsa la pena, dato che siamo arrivati ad accordo vantaggioso per il futuro di entrambi. Insieme a Spotify, abbiamo trovato modalità nuove per rafforzare il valore della musica, creare ulteriori vantaggi per gli artisti e stimolare i loro fan in tutto il mondo “.
Con le offerte di licenza rinegoziate con Sony, Universal e adesso Warner, Spotify è in grado di prevedere spese e anche ricavi per diversi anni. L’azienda ha spinto il più possibile per quotarsi in borsa ed evitare così di incrementare gli interessi sul miliardo di dollari di finanziamento ottenuto nel marzo 2016.
Spotify proverà un percorso non ortodosso per andare in borsa saltando la vendita tradizionale di azioni e quotandosi direttamente sulla Borsa di New York. La decisione è stata accolta dopo un controllo da parte della SEC e Spotify sarà la più grande azienda ad quotarsi in questo modo e la prima sul NYSE.