Spotify dichiara che Epic Games ha tutta la sua approvazione per aver gettato maggiore luce sull’abuso di posizione dominante da parte di Apple. E’ questo in sintesi l’incipit del messaggio con cui Spotify plaude Epic Games, la società sviluppatrice di Fortnite, il gioco rimosso nelle scorse ore da App Store perché non rispettava le linee guida di App Store, per aver denunciato Apple pubblicamente avviando una pratica legale.
La vicenda, di cui trovate diversi articoli correlati tra le nostre pagine, è ormai chiara: Fortnite ha aggirato il sistema di acquisti in-app evitando così di dover cedere il 30% delle commissioni ad Apple. Quest’ultima ha così deciso di rimuovere l’app dal suo negozio digitale perché non rispettava un regolamento a cui sono tenuti a rispettare anche tutti gli altri sviluppatori. Di rimando, Epic Games ha fatto partire una querela ai danni di Apple, ritenendo che le sue pratiche sleali svantaggino i concorrenti e le consentono la creazione di un vero e proprio monopolio.
«La posta in gioco per consumatori e sviluppatori grandi e piccoli non potrebbe essere più alta e garantire che la piattaforma iOS funzioni in modo competitivo ed equo è un compito di estrema urgenza» dichiara Spotify, sostenendo in tutto e per tutto la rivolta già in atto da diversi mesi e alla quale ora si è unita Epic Games. Spotify ha infatti già espresso la propria insoddisfazione nei confronti dell’App Store per via della commissione che Apple pretende dagli sviluppatori sugli acquisti in-app, così come Microsoft ha chiesto agli antitrust di mettere al setaccio i negozi di applicazioni per gli stessi motivi.
E’ ancora presto per dire quale sarà la conclusione di questa vicenda che, giorno dopo giorno, sta assumendo una portata sempre più ampia. Nella causa legale improntata da Epic Games, Apple viene definita «Un colosso che cerca di controllare i mercati, bloccando la concorrenza e soffocando l’innovazione», di fatto puntando il dito contro le commissioni su App Store e l’impossibilità di installare app e software su iPhone e iPad tramite negozi esterni.
I casi privati di antitrust sono spesso difficili e costosi da gestire, ma se non altro fanno luce su pratiche potenzialmente scorrette che potrebbero sollecitare un maggiore controllo da parte dei governi. La causa di Epic Games è gestita dal noto avvocato Christine Varney, che ha lavorato come assistente procuratore generale della divisione antitrust degli Stati Uniti durante il governo del presidente Barack Obama.
Ricordiamo che Epic Games ha prima introdotto i pagamenti diretti proibiti sia da Apple che da Google nel suo gioco Fortnite per le rispettive piattaforme, subendo così l’esclusione del celebre titolo sia da App Store che da Google Play Store. Naturalmente si è trattato di una mossa studiata in ogni dettaglio e da tempo: infatti non appena Fortnite è stato rimosso sono scattate le denunce legali sia contro Apple che Google, inclusa la pubblicazione di un riuscito filmato che ricalca il celebre spot 1984 in cui questa volta però Apple è rappresentata come il dittatore o, meglio, monopolista.
Tutti gli articoli di macitynet che parlano di Fortnite sono disponibili da questa pagina, invece per quelli relativi ad Apple e Google si parte dai rispettivi collegamenti. A questo indirizzo una guida su come installare Fortnite su tutte le piattaforme disponibili, anche se al momento è impossibile installarlo su iOS. Invece su Android risulta ancora disponibile tramite gli store di app alternativi di Samsung ed Epic Games.