Se siete utenti Spotify ma non siete ancora abbonati, presto potreste non essere in grado di godervi le ultime novità musicali degli artisti più popolari. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, Spotify potrebbe presto permettere agli artisti di limitare l’ascolto delle nuove uscite ai soli utenti abbonati.
Se questa voce fosse corretta, tutti coloro che sfruttano il servizio di ascolto gratuito, dovranno mettere in conto di non poter accedere ad alcuna delle novità musicali per un periodo di tempo definito di volta in volta da Spotify e dall’artista in questione. Questo modello sarà inizialmente testato in collaborazione con alcuni cantanti e gruppi per valutarne l’impatto su utenti, nuovi iscritti e sul tasso di conversione da utenti registrati ad abbonati.
Spotify avrebbe voluto testare l’approccio con la nuova uscita dei Coldplay *Head Full of Dreams*, ma la band britannica non sarebbe riuscita a garantire di poter mantenere il disco lontano da altri servizi gratuiti disponibili online (come YouTube) nel periodo in cui sarebbe stato disponibile per i soli utenti paganti.
Per questa ragione *Head Full of Dreams* non è al momento disponibile all’ascolto per nessuno utente Spotify, ma lo sarà a partire dal prossimo venerdì. La decisione di limitare l’ascolto per gli utenti non paganti potrebbe scaturire dalla tendenza sempre più diffusa fra artisti popolari, come ad esempio Taylor Swift ed Adele, di snobbare Spotify e/o i servizi in streaming in generale, accusati di non pagare a sufficienza gli artisti.
In passato alcune voci avevano già suggerito la possibilità che la società svedese potesse introdurre limitazioni di ascolto per le ultime uscite musicali, ma in questo caso sarebbero gli artisti – e non Spotify – a decidere se limitare l’ascolto in streaming per i loro fan.
Resta da capire come un provvedimento di questo tipo verrà accolto da tutti coloro che al momento sfruttano Spotify gratuitamente: ad oggi l’azienda conta 80 milioni di iscritti, solo 20 milioni hanno sottoscritto un abbonamento mensile; i restanti 60 milioni si accontentano della versione gratuita.