14La corrispondenza tra le aziende in rotta con Apple per le vicende connesse al Digital Markes Act si intensifica ogni giorno di più. Ora è Spotify a scrivere all’Unione lamentando che alcune delle regole stabilite da Apple stessa e che dovrebbero rispondere alle disposizioni dell’Ue non sono rispettate.
Questa volta Spotify sostiene che da ben nove giorni un update dell’app sulla quale sono state aggiunte informazioni sui prezzi per gli abbonamenti con link che rimandano al suo sito web, una delle cose vietate in precedenza e che ora, proprio per effetto dell’Ue sono consentite, giace sul tavolo virtuale di qualche persona della Mela addetta all’approvazione.
Si tratta dell’ennesima controversia sul sistema di gestione delle app da parte di Apple. La Commissione Europea, lo ricordiamo, il 4 marzo ha sanzionato Apple per 1,8 miliardi di euro, contestando a quest’ultima l’abuso di posizione dominante sul mercato dello streaming ordinando alla Casa di Cupertino di rimuovere quanto impedisce a Spotify e ai servizi di streaming musicale di mostrare agli utenti altre opzioni di pagamento al di fuori dell’App Store.
Secondo la vicepresidente della Commissione europea Margrethe Vestager in base alle norme Antitrust dell’UE è illegale non informare i consumatori di servizi musicali alternativi e più economici disponibili al di fuori dell’ecosistema Apple.
A Apple è stato ordinato di rimuovere condizioni che impediscono a Spotify di competere e il 5 marzo quest’ultima ha inviato un aggiornamento della sua app per l’approvazione, update nel quale sono mostrati abbonamenti con le varie fasce di prezzo e opzioni di pagamento che consentono di scavalcare gli acquisti in-app. Spotify afferma di non avere ricevuto risposte da Apple da quando ha inviato l’aggiornamento dell’app per l’approvazione sull’App Store.
Spotify ha riferito alla Commissione europea che l’assenza di risposte da parte di Apple è “un ulteriore esempio” di come Apple “tende a eludere e/o non conformarsi con la decisione della Commissione”, chiedendo di obbligare Apple ad approvare l’aggiornamento dell’app.
In una dichiarazione riportata dal sito The Verge, Spotify afferma che il ritardo di Apple è in diretto contrasto con le affermazioni di cui si legge sul sito che parlano di elaborazione delle app inviate per le verifiche entro 24 ore.
Dopo la sanzione della Commissione, europea secondo cui l’App Store rappresenterebbe un ostacolo alla concorrenza nel mercato della musica digitale, Apple ha risposto affermando che non vi è “alcuna prova credibile che dimostri un danno nei confronti dei consumatori, ignorando inoltre la realtà di un mercato fiorente, competitivo e in forte crescita”, spiegando che Spotify detiene una quota del 56% del mercato europeo dello streaming musicale, più del doppio del suo principale competitor, e non paga nulla a Apple per i servizi che l’hanno aiutata a diventare uno dei brand più conosciuti al mondo.
Nata come piccola startup con sede a Stoccolma, in Svezia, Spotify si è trasformata nella più grande azienda di musica digitale al mondo. Detiene una quota pari a oltre il 50% del mercato europeo, e, su iOS, Spotify ha anche una quota di mercato superiore rispetto quella che ha su Android.
La Casa di Cupertino, annunciando ricorso, ha sottolineato che complessivamente, l’app Spotify è stata scaricata, riscaricata o aggiornata più di 119 miliardi di volte sui dispositivi Apple.
La sanzione nei confronti di Apple è arrivata prima dell’entrata in vigore del nuovo regolamento europeo Digital Markets Act (DMA), “un tentativo da parte della Commissione di applicare il DMA prima ancora che diventasse effettivo” secondo Apple.