Spotify ha rimosso molti episodi di Joe Rogan Experience (JRE), tanto che al momento il servizio ha ridotto ad un totale di 113 gli interventi presenti. Circa 70 episodi sono recentemente scomparsi dalla piattaforma, anche se gli ultimi episodi eliminati non sembrano essere collegati alla controversia sul COVID-19 che circonda lo show.
Ricordiamo che diversi artisti sono usciti di recente da Spotify a causa dei podcast di Rogan relativi al COVID-19. Una lettera aperta indirizzata all’ospite da medici e scienziati ha sottolineato che in passato aveva fatto diverse affermazioni fuorvianti sul virus e promosso l’uso dell’ivermectina per curarlo. In particolare, la maggior parte dei problemi nasce dall’episodio n. 1757, dove ospite è il dottor Robert Malone, il quale ha affermato che le persone credono che i vaccini COVID-19 siano efficaci solo a causa della “psicosi di formazione di massa”.
Questo episodio, tuttavia, è ancora disponibile. Malone, ricordiamo, è stato bandito da Twitter dopo che la piattaforma ha stabilito che lo stesso ha violato la politica di disinformazione covid-19 presente sulla piattaforma. Anche YouTube ha rimosso le clip della sua apparizione sul podcast di Rogan per motivi simili.
In ogni caso, non è chiaro quali politiche abbiano violato gli episodi per giustificare l’eliminazione e comunque non è la prima volta che Spotify esegue un’eliminazione del materiale di Rogan. L’anno scorso, infatti, Spotify aveva cancellato silenziosamente oltre 40 episodi dello spettacolo di Rogan.
Ad ogni modo, nelle ultime ore Joe Rogan si è scusato per “un sacco di boiate presenti nei vecchi episodi del podcast”, che lo stesso vorrebbe “non aver detto, o detto diversamente”. Si è rivolto direttamente a una compilation di clip del suo programma in cui usa un linguaggio razzista. Rogan ha dichiarato di non essere razzista, e riconosce che non è certamente corretto usare un linguaggio razzista, indipendentemente dal contesto.
Engadget ha contattato Spotify per ulteriori informazioni sul motivo per cui gli episodi di cui sopra sono stati ritirati, ma al momento non c’è alcuna conferma diretta che siano stati rimossi a causa di un linguaggio razzista.