A poco meno di tre anni dall’interruzione del servizio ora gli utenti di Spotify possono utilizzare nuovamente Safari per accedere al lettore web del servizio musicale in streaming. Il supporto per il browser di Apple è stato infatti da poco ripristinato dopo mesi di incompatibilità.
Una pagina di supporto Spotify che spiega come utilizzare il web player include un elenco di browser Web supportati, elenco che è stato aggiornato per includere il browser Apple insieme a Chrome, Firefox, Edge e Opera.
In precedenza, gli utenti che visitavano il web player Spotify via Safari ricevevano il messaggio “Questo browser non supporta il lettore Web Spotify. Cambia browser o scarica Spotify per il tuo computer desktop”.
Si tratta di una buona notizia per tutti coloro che preferiscono interagire con il servizio di streaming attraverso il browser senza scaricare l’apposita applicazione.
Spotify aveva confermato l’incompatibilità tra il suo web player e Safari nel settembre del 2017, ma non ha mai spiegato completamente quale fosse l’origine del problema. Secondo alcune ipotesi l’incompatibilità avrebbe avuto qualcosa a che fare con il plug-in di ottimizzazione multimediale Widevine di Google, che Spotify usava per lo streaming musicale sul web, plug-in cui Apple si sarebbe opposta per motivi di sicurezza.
L’azienda non ha mai confermato né smentito questa ipotesi, lasciando però gli utenti Safari a bocca asciutta per quasi tre anni, costringendoli a cambiare browser o a scaricare l’apposita applicazione.
Oggi il problema sembra essere stato finalmente risolto: se utilizzate Safari e siete interessati ad ascoltare musica in streaming attraverso Spotify senza dover scaricare l’applicazione, sarà sufficiente collegarsi all’indirizzo https://open.spotify.com/ per iniziare ad utilizzare il web player.
Basterà eseguire il login con il proprio account ed iniziare la navigazione sul catalogo musicale per eseguirne la riproduzione. Il web player è abbastanza completo anche se manca di alcune funzionalità presenti sull’app nativa, me per una riproduzione base è più che sufficiente.