Sphero, la società che produce giocattoli robotici come il sosia in miniatura del droide BB-8 dell’ultima trilogia di Star Wars e, più di recente, robot per il settore educativo, si sta trasformando. La divisione che attualmente si occupa di sicurezza pubblica ora è gestita da una nuova società sotto il nome di Company Six, con l’obiettivo di entrare in un nuovo e inatteso mercato.
In base a quanto si apprende l’azienda prevede infatti di commercializzare robot e software di intelligenza artificiale per gli operatori di primo soccorso, per il governo, per le agenzie di difesa e in generale «Per coloro che lavorano in situazioni pericolose». Insomma, anche se non è esplicitato, sembra che la nuova compagnia sia diretta nella produzione di robot per l’ambito militare.
«Il nostro team è entusiasta di poter creare hardware robotico di fondamentale importanza e soluzioni software avanzate che aiuteranno gli operatori di primo soccorso e le persone con lavori pericolosi» ha dichiarato Jim Booth, CEO di Company Six e precedentemente COO di Sphero. Quest’ultima, con gli oltre quattro milioni di robot venduti, ha acquisito una notevole esperienza in questo settore. Negli ultimi anni ha dato prova di potersi cimentare anche nel mercato degli indossabili – basti pensare agli anelli Specdrums che consentono di creare musica – anche se fino a oggi nessuno di questi è progettato per proteggere le persone.
Se l’azienda sta vedendo un’opportunità di crescita nell’ambito militare e di primo soccorso non deve comunque sorprendere. E’ risaputo infatti che la polizia del Massachussets sta testando il robot “Spot” di Boston Dynamics: lo stesso è stato recentemente impiegato per aiutare i soccorritori nella prima diagnosi di persone colpite dal coronavirus. Allo stesso modo l’esercito britannico possiede già dei robot per lo smaltimento delle bombe mentre gli Stati Uniti stanno attualmente testando veicoli da combattimento robotici.
Sappiamo inoltre che realizzare giocattoli robot, per Sphero non è così redditizio. Già nel 2018 l’azienda ha dovuto effettaure tagli al personale dopo una pessima stagione natalizia e ha già dismesso la produzione dei giochi-robot a marchio Disney per via degli esosi costi di licenza in rapporto alla richiesta del pubblico.
Il nuovo impegno di Sphero nella realizzazione di robot per il primo soccorso è certamente lodevole, mentre resta un po’ più inquietante invece pensare che i futuri eserciti di robot potrebbero essere stati finanziati da chi, in questi anni, ha acquistato la sfera giocattolo per il proprio pargoletto.