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Spegnere Telegram per bloccare le fake news, l’idea del Brasile

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La Corte Suprema Elettorale (TSE) sta pensando al ban di Telegram in Brasile per impedire la diffusione di Fake News in previsione delle elezioni presidenziali di ottobre 2022.

Il quotidiano Valor Econômico riferisce che il presidente del Tribunal Superior Eleitoral (TSE), Luis Roberto Barroso, sta valutando misure relative all’app di messaggistica istantanea con altri ministri della corte, decisione che fa seguito a mancate risposte da parte degli sviluppatori di Telegram.

Nel dicembre del 2021 il Presidente della Corte ha inviato una lettera a Pavel Durov, direttore esecutivo di Telegram, chidendo un incontro con l’azienda per discutere modalità per affrontare la diffusione di disinformazione tramite l’app.

Stando a quanto riferisce Valor Econômico, Barroso ha inviato una mail chiedendo un incontro e il Presidente della Corte ha inviato una vera e propria lettera alla presunta sede centrale di Dubai di Telegram, missiva che a quanto pare non è stato possibile recapitare. In una intervista con il quotidiano brasiliano, all’inizio di questo mese, Barroso ha riferito che se Telegram non collaborerà con le autorità brasiliane, il Congresso potrebbe impedire all’azienda di operare in loco.

Brasile, Bolsonaro rende più complicata la lotta contro le fake news

In un comunicato del TSE di pochi giorni addietro si riferisce che nessun soggetto che interviene nel processo elettorale 2022 può operare in Brasile senza rappresentanza legale, responsabilità relative alle normative nazionali e decisioni giuridiche. Sono state avviate collaborazioni con tutte le piattaforme per assicurare elezioni “libere, pulite e sicure”, “senza auspicabili eccezioni”.

Telegram è la piattaforma scelta dal Presidente  Jair Bolsonaro e dai suoi supporter per le comunicazioni di massa.  Lo scorso anno il presidente brasiliano ha firmato un decreto che rende più difficile cancellare i contenuti dai social, in nome della presunta libertà di espressione, permettendo di ripubblicare contenuti vietati per proteggere la “libertà di parola”. In precedenza aveva invitato i suoi sostenitori a usare Telegram e Parler, predisponendo una vera e propria campagna (a suon di milioni di dollari) per inondare WhatsApp di fake news, bufale, calunnie contro gli avversari, conquistando il consenso di un’opinione pubblica poco accorta.

Dopo che WhatsApp ha imposto nel 2019 il limite di cinque inoltri di messaggi per frenare la disinformazione, Bolsonaro ha invitato gli utenti a usare piattaforme alternative per le comunicazioni. Nel 2020 Anonymous Brazil aveva pubblicato su Twitter presunti dati personali di Michelle Bolsonaro, moglie del presidente brasiliano, indicando dettagli quali il suo numero di telefono, l’indirizzo di casa e dettagli della carta di credito.

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