SpaceX di Elon Musk sta cercando di superare gli ostacoli normativi con la Federal Communications Commission, siglata FCC, degli Stati Uniti per il suo servizio satellite-to-phone con T-Mobile US in vista di un lancio previsto nel 2023. Il 6 dicembre scorso SpaceX ha presentato una domanda alla FCC per lanciare in orbita più di 2.016 satelliti di seconda generazione per creare un sistema diretto che dialoghi con i cellulari.
Il CEO di SpaceX Elon Musk ha annunciato il servizio con il CEO di T-Mobile US Mike Sievert ad agosto con una tabella di marcia che includeva unafase beta test prevista per la seconda metà del 2023. I due dirigenti hanno sottolineato la capacità del servizio di ridurre le zone non coperte da rete cellulare negli Stati Uniti.
Il deposito di SpaceX presso la FCC mostra che il piano include l’utilizzo dello spettro PCS a banda media nazionale dell’operatore per fornire servizi voce, di messaggistica e navigazione web di base con velocità massime teoriche di 3 Mb/s o 7 Mb/s sull’uplink e 4,4 Mb/s o 18,3 Mb/s sul downlink. Lo stesso deposito mostra che il servizio funzionerebbe su telefoni cellulari non modificati e che sarebbe disponibile negli Stati Uniti, nelle Hawaii, a Porto Rico e nelle aree dell’Alaska.
Al momento non c’è una tempistica per quando SpaceX e l’operatore potrebbero ottenere le approvazioni da parte della FCC, anche se è doveroso notare come SpaceX e T-Mobile non siano gli unici fornitori che cercano di offrire servizi satellite-to-phone. Come segnala Mobile World Live, il vettore satellitare AST SpaceMobile prevede di testare il suo servizio con gli operatori mobili già nei prossimi mesi. Quest’ultimo ha accordi in atto con operatori tra cui AT&T, Bell Canada, MTN Group, Orange, Telefonica, Etisalat e Indosat Ooredoo Hutchison, tra gli altri.
Non è mistero, dunque, che Lynk Global, SpaceX, Amazon e OneWeb stiano prendendo di mira le opportunità satellitari con una gamma crescente di produttori di dispositivi che consentono di fruire della connettività satellitare.
Apple ha lanciato un servizio di emergenza satellitare sui modelli di iPhone 14 a novembre scorso, dopo aver fatto un investimento di 450 milioni di dollari attraverso il suo Advanced Manufacturing Fund. Il sistema si chiama SOS via satellite; ve ne parliamo approfonditamente a questo indirizzo.