Dopo aver fornito decine di migliaia di terminali Starlink per aiutare l’Ucraina in guerra, SpaceX ha detto al Dipartimento della Difesa che in futuro potrebbe non essere in grado di fornire finanziamenti per il servizio.
Ne parla il direttore delle vendite in una lettera datata 8 settembre in cui si legge che SpaceX «non è in grado di donare ulteriori terminali all’Ucraina o finanziare quelli esistenti per un periodo di tempo indefinito».
Parliamo di dispositivi che in questo periodo di guerra hanno fornito una connettività essenziale all’Ucraina, specie dopo che la Russia ha preso di mira l’infrastruttura di comunicazione del paese: in questo modo infatti i satelliti di Starlink hanno permesso di tenersi in contatto non solo al governo e alle truppe ucraine, ma anche ai civili e alle ONG presenti nel paese.
Secondo i numeri dichiarati il 9 ottobre dall’amministratore delegato della società, Elon Musk, in Ucraina ci sono circa 25.000 terminali Starlink.
Nella lettera del mese scorso, come riporta la CNN, SpaceX avrebbe chiesto al Pentagono di pagare la fornitura degli altri terminali Starlink richiesti dall’Ucraina e di finanziare anche i costi del servizio in corso. Secondo le stime parliamo di una cifra che ruota intorno ai 124 milioni di dollari da qui alla fine dell’anno e che, per l’intero arco dei 12 mesi, potrebbe ammontare a quasi 380 milioni di dollari.
Lo stesso Musk qualche giorno fa aveva detto che questa operazione è già costata a SpaceX 80 milioni di dollari. Scrive in un tweet di ieri:
SpaceX non chiede di recuperare le spese già fatte, ma non può nemmeno finanziare il sistema esistente a tempo indeterminato e inviare diverse migliaia di terminali in più, che per altro vengono impiegati con un utilizzo dei dati fino a 100 volte maggiore rispetto a quello di una tipica famiglia.
In un altro tweet, sempre datato 14 ottobre, aggiunge che con questa operazione SpaceX starebbe perdendo 20 milioni di dollari al mese:
Oltre ai terminali dobbiamo creare, lanciare, mantenere e rifornire satelliti e stazioni a terra, nonché pagare le società di telecomunicazioni per l’accesso a Internet tramite gateway. Abbiamo anche dovuto difenderci da attacchi informatici e jamming, che stanno diventando sempre più duri.
Dal rapporto della CNN viene fuori anche che, fino ad oggi, una parte (l’85%) del conto per la connettività Starlink dell’Ucraina è stato pagato dal governo americano, da quello polacco e britannico, nonché da altre organizzazioni come le ONG, mentre circa il 70% della connettività è stato pagato da SpaceX.