Space Invaders è un classico del mondo dei videogiochi che i più anziani ricorderanno certamente: il giocatore controlla un cannone mobile che si muove orizzontalmente sul fondo dello schermo, e deve abbattere uno ad uno gli alieni che piano piano scendono in basso, avvicinandosi alla Terra.
Opera di Taito (e nello specifico dello sviluppatore Tomohiro Nishikado), arrivò nelle sale giochi e nei bar alla fine degli anni ’70; il cabinato integrava inizialmente uno schermo monocromatico (i colori rosso e verde della parte superiore e inferiore erano ottenuti con delle semplici pellicole sovrapposte sullo schermo a tubo catodico) e il gioco ebbe da subito un successo enorme, con leggende secondo le quali in Giappone provocò la mancanza di monetine da 100 yen.
Lo schema di funzionamento del gioco è molto semplice; l’utente dispone di un numero illimitato di proiettili ma può sparare solo un colpo per volta. Man mano che gli alieni si abbassano sullo schermo e vengono distrutti, quelli rimanenti si muovono più velocemente sullo schermo. La traccia sonora – composta solo da una serie di toni – segue il ritmo sempre in crescendo della partita; questa non fu una caratteristica voluta ma frutto di limitazioni del processore dell’epoca. Lo spiega IEEE Spectrum ricordando il gioco, citando a sua volta quanto riferito da Bill Adams, responsabile di Midway Manufacturing Co, tra le prime aziende licenziatarie negli USA di Space Invaders.
“L’hardware aveva delle limitazioni – poteva spostare in modo efficiente solo 24 oggetti alla volta Dopo che si colpiva uno degli alieni, l’hardware non aveva molti altri oggetti da muovere e gli alieni rimanenti si spostavano più velocemente. Il progettista inserì un suono che seguiva gli alieni che si muovevano, e quindi con l’aumentare della velocità, variava anche il tono”.
Incidentale o no, il sistema funzionò benissimo e, come accennato, il gioco fu molto apprezzato. A metà del 1981, stando a quanto riferisce Steve Bloom, autore del volume Video Invaders, oltre 4 miliardi di monetine erano state inserite nei vari cabinati di Space Invaders in giro per il mondo: come se almeno una volta ogni persona sulla terra avesse giocato una partita”.
Versioni successive del gioco furono implementate con schemi e scenari differenti, ma rimasero intatte le regole principali del gioco. Visto l’incredibile successo, il videogioco fu convertito in seguito in varianti per i primi “home computer” e le prime console e ha dato inizio a una lunga serie di seguiti e rifacimenti, incluse versioni per le moderne console o i telefoni cellulari (qui la versione per iPhone).