SoundCloud , servizio musicale e sito web di musica in streaming che permette ai musicisti di collaborare, promuovere e distribuire la loro musica, ha deciso di tagliare il 20% della propria forza lavoro globale.
Lo riferisce Billboard spiegando che il 3 agosto il CEO di SoundCloud, Michael Weissman, ha inviato un memo allo staff per spiegare che il cambiamento è dovuto principalmente all’attuale congiuntura economica e che i dipendenti interessati riceveranno un avviso nei prossimi giorni.
La mossa è indicata dal CEO di SoundCloud come un “cambiamento di posizione a lungo termine”, in grado di collocare l’azienda “su un percorso di redditività sostenibile”.
“Abbiamo già preso prudenti decisioni in materia finanziaria in tutta l’azienda, elemento che ora si estende nella riduzione del nostro team”, scrive Weissman nel memo.
In una dichiarazione a Billboard, un portavoce di SoundCloud ha confermato l’indiscrezione e riferito: “In questo momento difficile, siamo concentrati nel fornire supporto e risorse per la transizione, rafforzando nel contempo l’impegno per la nostra mission alla guida di cosa riserva il futuro della musica”.
Nel 2017 SoundCloud aveva licenziato il 40% dei dipendenti nel tentativo di ridurre le uscite e individuare una formula di business sostenibile in grado di garantire un ritorno economico agli investimenti messi in campo.
Nel marzo del 2021, SoundCloud ha implementato un nuovo sistema di distribuzione delle royalty per gli artisti tenendo conto anche dell’apprezzamento dei fan e non solo della ripartizione proporzionale delle riproduzioni.
SoundCloud è una delle tante aziende del mondo IT che è stata recentemente costretta a ridurre o modificare i piani di assunzioni. Anche big qual Microsoft, Google, Twitter e Meta hanno recentemente annunciato rallentamenti e blocchi nelle assunzioni e anche Apple avrebbe intenzione di rallentare le assunzioni nel 2023.
Il CEO di SoundCloud nel memo ha ricordato che è “apportare cambiamenti che riguardano le persone è difficile. ma necessario, visto il difficile clima economico e i venti contrari dei mercati finanziari”.