Gli smartwatch vendono più degli orologi tradizionali. Oltre a vincere il confronto sotto il punto di vista dei marchi, secondo le statistiche pubblicate da Strategy Analytics, il sorpasso – già prevedibile in ottobre grazie alle analisi di Reuters – sarebbe avvenuto nel corso del quarto trimestre fiscale del 2015, con Apple Watch in prima fila a guidare la scalata delle vendite.
Nello specifico, nel Q4 2015 le spedizioni degli smartwatch sono salite a 8,1 milioni di unità in tutto il mondo, una crescita del 316% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel confronto, le spedizioni degli orologi tradizionali hanno raggiunto i 7,9 milioni di unità.
«Gli smartwatch stanno crescendo rapidamente in Nord America, Europa occidentale ed Asia» ha spiegato il direttore della società di analisi Cliff Raskind. «Apple Watch rappresenta il 63% delle unità spedite nel quarto trimestre, seguita da Samsung con il 16%. In media, ogni 10 smartwatch venduti nel mondo, 8 sono di queste ultime due aziende».
Il direttore esecutivo di Strategy Analytics Neil Mawston incolpa l’industria dell’orologeria svizzera del proprio rallentamento nelle vendite, che è sceso del 5% rispetto all’anno precedente, in quanto non avrebbero dato troppo peso all’avanzata degli smartwatch, sottovalutandone le potenzialità.
La sola TAG Heuer ad esempio, nel corso del Q4 2015, ha rappresentato l’1% delle vendite mondiali con Connected, smartwatch Android Wear in vendita a 1.500 dollari. L’azienda non ha però riposto fiducia nel dispositivo, sfruttando le vendite dello smartwatch per poi reindirizzare i propri clienti agli orologi tradizionali con un programma che permetterebbe loro di scambiarlo con una versione meccanica dopo due anni con un conguaglio di 1.500 dollari.