Non esiste un prototipo funzionante e occorrerà qualche tempo prima di vederne uno, ma secondo le indiscrezioni trapelate, la scoperta raggiunta dai laboratori Sony ha tutte le carte in regola per competere ed eventualmente trovare posto all’interno degli innumerevoli dispositivi che oggi richiedono la memorizzazione in formato digitale. Il dettaglio che cattura l’attenzione è l’incredibile densità di memorizzazione dei dati, pari a cinque volte quella degli attuali dischi fissi.
Secondo il sito The Inquirer tra i primi a divulgare la notizia in occidente citando Nikkei.co.jp, la nuova tecnologia sarebbe in grado di registrare fino a 1 Terabit di dati in solamente 1 pollice quadrato, un’area approssimativamente grande 6,5 centimetri quadrati.
Nel momento in cui scriviamo sono scarse le informazioni in proposito ma la nuova tecnologia sembra essere basata su una registrazione ibrida magneto – ottica. In pratica le informazioni sotto forma di bit vengono registrate su di un supporto ibrido utilizzando un raggio laser concentrato su un’area sempre più microscopica del disco. Ricordiamo che nel caso dei dischi BD, i Blu-ray appunto, Sony ha impiegato un laser a luce blu in grado di incidere le informazioni su un supporto esclusivamente ottico, riuscendo così a raggiungere il limite massimo di 54 GB per singolo disco. Anche se è prematuro elaborare delle conclusioni, le informazioni disponibili lasciano intuire che la nuova scoperta basata su una soluzione ibrida, rappresenti una ulteriore evoluzione delle ricerche eseguite a suo tempo da Sony per la realizzazione del Blu-ray.
Secondo quanto riportato dall’Inquirer, la multinazionale giapponese sta cercando partner per completare le ricerche e sviluppare la nuova tecnologia di memorizzazione dei dati.