La PlayStation Portable doveva essere anche l’anti-iPod, invece è riuscita a malapena a restare in partita con il Nintendo Ds. La sua è una storia positiva ma non eccellente. Adesso, però, Sony ha deciso di guardare meglio e darsi da fare per cambiare le cose. La prima tappa sarà un restyling.
Niente di nuovo, visto che sia PlayStation (con PlayStationOne nel 2000) che PlayStation 2 (con l’attuale versione “slim”) sono passate per le mani del “chirurgo” del design di Sony. A fare da giustificazione è la possibilità di utilizzare componenti più integrate o comunque maggiormente miniaturizzate. Nel caso di PlayStation 3, che verrà lanciata alla fine della prossima anche in Europa dopo Usa e Giappone, a dire il vero la versione per il Vecchio continente porta con sé già una strategia nuova, dato che non saranno integrate le componenti hardware di Ps2 necessaria alla retrocompatibilità con i vecchi giochi, facendo affidamento solo sull’emulatore software (che non è in grado di dare fiato a tutti i giochi della vecchia generazione, anche se non si sa ancora quali sono quelli incompatibili).
Ecco dunque un annuncio “ufficioso” del redesign di Psp, che diventerà , ha detto Ray Maguire (managing director di SCE Gran Bretagna), più piccola e più leggera. Da tempo si vocifera di questo cambio di pelle, un po’ sulla falsariga di quello che Nintendo fece al suo Advance e che più recentemente ha fatto al Nintendo DS in entrambi i casi con ottimi risultati. C’è da aggiungere però che in ballo ci sono altre tre domande.
La prima è relativa al prezzo: la riduzione nella forma (e l’ovvia utilizzazione di componenti maggiormente integrate e più economiche) porterà anche ad un abbassamento dei prezzi? E poi: ci sarà forse l’integrazione con EyeToy, la webcam che potrebbe aprire un mondo di comunicazione in rete e di usi complementari a Ps3 per la piccola console portatile? Infine, non è che verrà magari inserito un hard disk? Si vocifera addirittura che potrebbe trattarsi di un modello da 8 Gigabyte, forse di memoria allo stato solido, forse un micro-drive stile quelli realizzati da tempo da Ibm.
Quali che siano gli sviluppi nel medio periodo, notano ancora altri commentatori e noi ci uniamo a quelli, Psp si avvia verso una mutazione più profonda nel lungo. Sicuramente una Psp 2 è già sul tavolo degli ingegneri nei laboratori di Sony. C’è da chiedersi, come sempre è il caso per questo tipo di apparecchi, quali formati utilizzerà per caricare i giochi (ancora Umd? Cartucce di memoria? Internet?) e quale interfaccia si potrà usare. Lo schermo – la parte del leone per l’attuale Psp – è sufficiente. Adesso bisognerebbe renderlo interattivo, come insegna Nintendo con il touch del Ds e – permetteteci di aggiungerlo – come insegnerà anche Apple con l’iPhone.