Nikkei.com riferisce voci di una nuova sforbiciata ai posti di lavoro in casa Sony e stando a quanto riportato sono 10.000 gli impiegati che saranno licenziati in varie sedi di tutto il mondo, in altre parole il 6% della forza lavoro. Il quotidiano economico riferisce anche che a sette dirigenti, incluso il presidente ed ex amministratore delegato Howard Stringer, è stato chiesto di rinunciare ai bonus.
Nel momento in cui scriviamo le voci non sono state né confermate, né smentite da Sony. L’azienda ha riportato perdite nell’ultimo anno fiscale (chiuso a marzo) per 2.7 miliardi di dollari. Negli ultimi dieci anni il peso sempre più forte di rivali quali Apple e Samsung ha trascinato Sony in una posizione difficile. Già a novembre dello scorso anno la società aveva per il quarto anno consecutivo annunciato la chiusura in rosso, con un crollo del 90% dell’utile operativo. Tra i tanti motivi che pesano sul bilancio dell’azienda, il calo nelle vendite di televisori e personal computer in Europa e Stati Uniti.
I tagli sono probabilmente parte della strategia “One Sony” concepita dal nuovo CEO Kaz Hirai: concentrarsi solo su digitale, videogame e mobile, aree chiave per tentare di rivitalizzare il business di uno zoppicante gigante.
Non è ad ogni modo un buon momento per i big del Sol Levante: uno dopo l’altro hanno più o meno tutti hanno annunciato perdite e risultati deludenti. A complicare le cose non solo il crollo delle vendite ma anche l’ascesa dello Yen da qualche tempo a ridosso dei massimi storici sul dollaro.
[A cura di Mauro Notarianni]