Sony ha fatto sapere che la pandemia da coronavirus ha fortemente ostacolato le sue attività: in un comunicato rilasciato negli scorsi giorni, l’azienda spiega che il segmento elettronica ha comportato problemi nella catena di approvvigionamento per via della chiusura degli stabilimenti produttivi in Cina e Malesia, riferendo ancora che “il flusso instabile di risorse” dai fornitori asiatici ha altresì contribuito ai problemi della filiera.
A fine gennaio l’azienda giapponese ha chiuso quattro dei suoi impianti produttivi in Cina; queste strutture hanno riaperto il 9 febbraio e ripreso gradualmente le attività ma Sony spiega che vari problemi permangono. Gli stabilimenti produttivi in Malesia sono stati nel frattempo chiusi il 18 marzo per misure restrittive imposte dal governo locale; anche il governo del Regno Unito ha ordinato la chiusura dello stabilimento di produzione nel Galles fino al 20 aprile.
Sony spiega che l’impatto del coronavirus, oltre al lockdown in tutto il mondo e la chiusura di vari negozi al dettaglio, ha influito sulla vendita di tutti i prodotti elettronici. Le attività di Sony hanno inoltre risentito negativamente di fattori quali restrizioni alla circolazione delle persone oltre i confini nazionali, rendendo impossibile inviare ingegneri a poli produttivi come quelli cinesi e di nazioni nell’Asia sudorientale per il lancio di nuovi prodotti o fornire indicazioni al settore manifatturiero.
Nota positiva invece dai segmenti imaging e sensing solutions: al momento, non vi è stato alcun impatto materiale sulla produzione di sensori di immagine CMOS, incluso l’approvvigionamento di materiali. Tuttavia, spiega ancora la multinazionale giapponese, i clienti in questo segmento sono produttori di smartphone che fanno affidamento sulle catene di approvvigionamento in Cina e, sebbene il recupero su questo versante abbia portato le vendite a tornare gradualmente ai livelli normali, c’è il rischio che le vendite future possano essere influenzate da un rallentamento nel mercato mobile.
“Sony prevede che i risultati economici consolidati continueranno ad essere influenzati dalla diffusione dell’infezione da COVID-19 nell’anno fiscale che termina il 31 marzo 2021, che inizia ad aprile di quest’anno. È possibile che la diffusione del COVID-19 comporti ritardi nelle procedure di chiusura dei conti e altre attività, rendendo difficile per Sony di procedere come previsto con gli annunci”. La decisione di Sony di rivedere i risultati, segue quanto già fatto da altre aziende, Apple inclusa, tra le prime ad annunciare di non poter rispettare le previsioni e linee guida fornite per il trimestre di marzo.
Tutti gli articoli di macitynet che parlano di Sony sono disponibili da questa pagina, invece tutti gli articoli che parlano di Coronavirus e sull’impatto sul mondo della tecnologia sono disponibili da questa pagina.
Per tutti gli articoli di macitynet che parlano di Finanza e Mercato è possibile partire dai rispettivi collegamenti.