Anche Sony ha presentato i risultati fiscali dell’ultimo anno finanziario e purtroppo non ci sono buone notizie per l’azienda ora guidata da Kazuo Hirai (nell’immagine a fondo articolo). La società infatti segna il suo record negativo degli ultimi 66 anni di attività, toccando una perdita annuale pari a 5.7 miliardi di dollari. Una cifra impressionante che giunge dopo 5 trimestri consecutivi in perdita.
Le motivazioni che giustificano il crollo del gigante giapponese sono molteplici e di differente matrice. In primo luogo il recente terremoto in Giappone ha seriamente messo in difficoltà la catena produttiva di Sony, che ha subito un colpo delle inondazioni in Thailandia e delle loro conseguenze sui prodotti dell’azienda giapponese.
A queste difficoltà di natura imprevedibile si aggiunge la crisi generalizzata che Sony sta affrontando in diversi settori dell’elettronica di consumo, fra cui i computer, dove l’azienda fatica ad emergere, i televisori, che vedono il dominio dei concorrenti asiatici, i videogame, dove la linea Playstation non è in grado di racimolare risultati sufficientemente positivi, e il settore della telefonia, dove l’azienda si è fatta trovare impreparata, facendosi mettere in ombra dalla maggior parte dei rivali.
I vertici dell’azienda pensano di riuscire a vedere un nuovo trimestre positivi entro il marzo del prossimo anno, con previsioni e proiezioni positive per il mercato smartphone e tablet, oltre ad un effettivo recupero dai disastri naturali, sempre che tutto vada come Sony ha previsto, il che non è dato per scontato dagli osservatori.