Gli smartphone sono sempre più sottili e, sebbene le ultime generazioni si ricarichino abbastanza in fretta grazie alle nuove tecnologie, nessuna di queste riesce ancora ad offrire realmente più di un giorno di autonomia con una sola carica.
Ad una papabile soluzione ci sta però lavorando Sony da diversi anni. Si tratta della batteria allo zolfo che, a differenza di quella più conosciuta e diffusa agli ioni di litio, a pari volumi, sembrerebbe essere in grado di offrire il 40% di energia in più.
Fino ad oggi il problema più grande che sembrerebbe aver ritardato lo sviluppo concreto di questo nuovo componente riguardava l’usura, in quanto per ogni ciclo di carica gli elettrodi di queste batterie si consumano apparentemente molto più rapidamente di quelle agli ioni di litio.
Sony, che nel 1991 fu la prima a lanciare sul mercato l’allora rivoluzionaria batteria agli ioni di litio, sembra però aver finalmente trovato una soluzione riformulando la soluzione elettrolica delle nuove batterie a base di zolfo e starebbe al momento testandola per quanto concerne gli standard di sicurezza da rispettare prima di avviare una linea per la produzione di massa.
In base a quanto si apprende non arriveranno sul mercato consumer prima del 2020. Il dubbio finale riguarda l’evoluzione degli smartphone che, di anno in anno, vanno via via assottigliandosi. Secondo i calcoli, grazie alle batterie allo zolfo, si potrebbe ottenere una batteria il 30% più sottile offrendo però la stessa autonomia attuale e garantendo così la produzione di dispositivi ancora più sottili. Resta da vedere, eterno dilemma, se vale la pena rinunciare ad una autonomia maggiore per lo smartphone-sottiletta.