Sony ci ha sempre abituati a prodotti attenti non solo alla tecnologia, ma anche al design, fine ed elegante. Pochi giorni fa ha presentato la G-Series micro Hi-Fi Systems, un sistema di 4 modelli micro Hi-Fi dall’eccellente resa audio e compatibili con i prodotti Apple, ma anche pensati per essere inseriti in salotti moderni, dalle linee semplici e pulite.
Seppure definito sistema “micro”, Sony assicura una qualità in grado di soddisfare anche gli audiofili più esigenti con due uscite da 60Watt e una innovativa geometria degli speaker che minimizza le distorsioni dell’amplificazione. La caratteristica più interessante è la presenza della connettività Wi-Fi su due dei quattro modelli, che permette di accedere alle internet radio e alla rete casalinga, riproducendo in streaming, tramite DLNA, tutta la collezione musicale che abbiamo sui nostri Mac o PC, un po’ come faremmo con l’AirPlay di Apple.
Sempre il Wi-Fi permette ai possessori di un iPhone, iPod Touch o iPad di controllare il device da qualsiasi punto della casa con una App gratuita sviluppata da Sony. Tutti i modelli sono “Made for iPod/iPhone”, non hanno un dock dedicato, ma una presa USB frontale che può essere utilizzata anche con altri lettori MP3 o chiavette di memoria. Da sottolineare il supporto del “Party Streaming”. Se in casa abbiamo più prodotti Sony compatibili con il Party Streaming possiamo abilitare la riproduzione della stessa musica su tutti in contemporanea, indifferentemente dalla classe di appartenenza, che siano sistemi Hi-Fi micro o macro o semplici dock. Per una diffusione estesa a tutta la casa in occasione, appunto, di feste, avvenimenti o party.
A completare la dotazione sono presenti il sintonizzatore FM/AM con RDS e sul retro un ingresso audio analogico per la connessione della TV o di una consolle per i giochi. La G-Series micro Hi-Fi Systems sarà disponibile nei punti vendita Sony a partire da metà novembre 2011. Maggiori informazioni e le caratteristiche dettagliate dei quattro modelli sono disponibili sul sito Sony.
[A cura di Giuseppe La Guardia]
