Sony Pictures Entertainment ha acquisito una quota minoritaria di Chili SpA, piattaforma italiana di video-on-demand che include tra i suoi investitori alcuni grandi studi di Hollywood.
Sony ha comprato il 5% della società milanese versando circa 3 milioni di euro e acquisendo una partecipazione al servizio che mira a competere con iTunes di Apple. Bloomberg spiega che il valore d’impresa dell’azienda italiana è pari a 65 milioni di euro e quest’anno si prevede possa generare circa 10 milioni di euro. Gli studi di Hollywood da tempo faticano a rientrare in un mercato che ha visto collassare le vendite di DVD e simili, diminuire il numero delle persone ai botteghini e stare dietro a competitor come Netflix.
Prima di Netflix il mercato dei supporti video era in calo mediamente dell’1.2%; dopo l’arrivo del servizio le perdite mediamente registrate arrivano al 10.3%. Helen Davis Jayalath, ricercatrice senior di IHS Technology poco tempo addietro ha spiegato che l’anno precedente l’arrivo di Netflix negli USA, i consumatori spendevano 20.9 miliardi di dollari noleggiando e acquistando film e contenuti TV, la cifra più alta mai registrata nel settore. Dall’ultimo anno invece gli introiti generati nel settore sono calati di almeno 17 miliardi di dollari”.
Oltre che in Italia, Chili propone la sua offerta nel Regno Unito, Polonia, Germania e Austria. Viacom (controllata di Paramount Picture) e Warner Bros Entertainment, hanno circa il 14% di Chili. Tony Miranz, co-fondatore dell’azienda statunitense Vudu (specializzata nel video-on-demand) è titolare altresì di una partecipazione di minoranza.