Nonostante abbia già circa un anno e mezzo sulle spalle (presentata nell’ottobre 2013), la Sony A7 è ancora oggi una fotocamera significativa per il mercato mirrorless, per una ragione molto semplice: oltre ad essere stata la prima fotocamera mirrorless full frame a lenti intercambiabili lanciata sul mercato, al momento è anche la fotocamera digitale full frame più economica disponibile in assoluto: 1250 euro su Amazon
E’ quindi interessante valutare ancora oggi il valore di questo dispositivo, benché nel corso del tempo Sony abbia immesso sul mercato non solo la A7s, dedicata a chi vuole performance video superiori, ma anche la versione successiva della A7, la A7II, che include diverse migliorie ma ad un costo superiore.
Abbiamo così provato con curiosità la Sony A7 per verificare il valore delle fotocamera e le sue caratteristiche soprattutto considerando non solo la sua età ma anche quello che sa offrire ad un potenziale acquirente, alla luce dello stato attuale del mercato e dei concorrenti.
Sony A7: Ergonomia e controlli
Attesa da molti appassionati di fotografia, il lancio della Sony A7 è stato accompagnato da grandi aspettative, trattandosi come detto della prima fotocamera mirrorless a lenti intercambiabili dotata di sensore full frame digitale, privilegio fino ad oggi riservato solo alle classiche reflex, agli ultimi modelli Leica e alla Sony RX1, quest’ultima fotocamera full frame ad ottica fissa che può essere considerata l’apripista di Sony per la serie A7.
La Sony A7 al debutto prometteva di rompere il tabù del pieno formato per le mirrorless e di portare il sensore su un corpo macchina più snello e leggero. Ed è effettivamente così: la Sony A7 ha un corpo più compatto leggero e tipico di una fotocamera mirrorless, ridotto rispetto alle classiche reflex full frame. Il fronte della fotocamera è pulito, con l’impugnatura che sporge dalla parte destra al di sopra della quale spunta una ghiera con cui è possibile modificare parametri a scelta, come ad esempio l’apertura dell’obbiettivo, o cui assegnare ad altre funzioni.
Sulla parte superiore c’è la ghiera principale per la scelta della modalità di scatto, il tasto di accensione con incluso il bottone per lo scatto, un tasto personalizzato e una rotella dedicata alla compensazione dell’esposizione.
Sul retro è presente un display da tre pollici, con meccanismo basculante che consente l’inclinazione verso il basso o verso l’alto, ma senza funzione touch. Non manca un ampio mirino elettronico OLED 1024×768, discretamente luminoso e dalle buone performance. Tasto menù, due tasti funzione, una ghiera multi-funzione ed una rotella scorrevole, la levetta per selezionare auto-focus e blocco dell’esposizione, tasto di riproduzione e tasto cestino, quest’ultimo anch’esso programmabile, chiudono la ricca lista di controlli.
Lo slot per le schede di memoria è posizionato sul retro a destra, mentre lo slot per la batteria è sul fondo, scelta comoda perché consente di cambiare la scheda SD molto più semplicemente e rapidamente, anche quando la fotocamera è montata su un treppiede.
Nell’uso quotidiano la Sony A7 appare sicuramente come una fotocamera compatta rispetto alle classiche DSLR full frame, soprattutto se paragoniamo i rispettivi corpi macchina. La fotocamera è anche tropicalizzata, resistente alla pioggia e agli schizzi, a patto di usare una delle lenti formato FE, ovvero compatibili con il nuovo attacco a baionetta FE presentato da Sony proprio come un nuovo sistema per accompagnare lo sviluppo della nuova offerta mirrorless full frame di Sony.
Le lenti sono un fattore importante e da valutare in relazione ad un eventuale acquisto della fotocamera; se infatti, come detto, il corpo macchina è sicuramente di dimensioni ridotte, gli obiettivi disponibili per la Sony A7 hanno dimensioni e peso non molto differente rispetto alle lenti per fotocamere reflex. Anche il solo obiettivo in kit 20-70mm FE f/3.5-5.6 ha un peso tangibile, che contribuisce ad aumentare l’ingombro e il peso della macchina.
Osservata in questo contesto la promessa di Sony con la A7 nel voler realizzare un sistema mirrorless leggero e poco ingombrante, appare come una traguardo parzialmente mancato. Se infatti il corpo macchina, riducendo le dimensioni della fotocamera grazie all’assenza dello specchio, è effettivamente più piccolo di quello di una full frame e anche di alcune mirrorless – come la Olympus OMD EM-1 – la riduzione delle dimensioni diviene molto meno evidente appena si monta la lente.
A questo punto il vantaggio in termini di peso e dimensioni è nettamente più limitato rispetto a quanto è possibile guadagnare con sistemi mirrorless APS-C e soprattutto con i sistemi Micro Quattro Terzi. Per esempio è possibile senza problemi infilarsi una Panasonic GM1 nella tasca della giacca, mentre con la Sony A7 sarà impossibile e la necessità di avere con sé sempre uno zaino o una borsa si farà sentire. La nostra impressione viene confermata da studi in merito, la cui conclusione parrebbe suggerire l’assenza per il sistema A7 di reali vantaggi per massa ed ingombro.
Sony A7: Performance e Qualità d’immagine
In termini di performance la Sony A7 brilla. Grazie al suo sensore CMOS da 24 MP full frame il vantaggio della fotocamera Sony rispetto alla competizione è evidente: la digicamera giapponese sbaraglia qualunque altro formato mirrorless rivale. Non c’è Micro Quattro Terzi o APS-C che tengano. In particolare la gamma dinamica è particolarmente estesa ed è molto semplice riuscire a recuperare con facilità alte luci o ombre emerse da scatti non particolarmente ben esposti o in cui la scena risulta difficoltosa nell’interpretazione. Anche utilizzata ad alte ISO i vantaggi sono sicuramente superiori al formato Micro Quattro Terzi, mentre forse il sensore X-Trans di Fujifilm è quello che più tiene botta alla qualità della Sony A7, sebbene alla fine quest’ultimo emerga vincitore in dettagli e definizione.
La fotocamera è dotata di un sistema di autofocus ibrido, a rilevazione di fase (117 punti) e rilevazione di contrasto (25 punti). Nelle nostre prove il sistema di autofocus è apparso abbastanza reattivo, anche se non sempre impeccabile ed infallibile: spesso ha dato interpretazioni sul punto di messa a fuoco che non ci hanno convinto in maniera completa, oltre a sbagliare il punto di fuoco in condizioni di scarsità di luce. Nel complesso le performance dell’autofocus possono essere definite accettabili ma non eccellenti.
Come comprensibile, uno dei vantaggi principale nell’utilizzo di un sensore full frame è l’estrema facilità nell’ottenere l’effetto sfocato, anche con la semplice lente kit 20-70mm FE f/3.5-5.6. L’apertura massima della lente, che va da f/3.5 a 5.6 consente comunque in numerose occasioni di scattare sfumando lo sfondo ed ottenere un bokeh abbastanza interessante; situazioni ad esempio di scatto ravvicinato, dove la lente più dare il meglio di sé avvicinandosi fino a 30 cm dal soggetto inquadrato.
Un aspetto che abbiamo notato nell’uso della fotocamera è la scarsa autonomia della batteria, che raggiungerebbe circa 340 scatti; questo problema è acutizzato dalla mancanza di un carica batterie dedicato: sarà infatti necessario connettere la Sony A7 direttamente alla presa elettrica via USB ed inserire la batteria nel corpo macchina per ricaricarla, procedura che non ci consentirà ad esempio di usare la fotocamera mentre nello stesso tempo ricarichiamo una seconda batteria
La lente inclusa nel kit, 20-70mm FE f/3.5-5.6, è un obiettivo onesto, dotato di due ghiere fluide e comode nell’uso, deputate all’estensione dello zoom e ala messa a fuoco manuale. L’obiettivo fa il suo dovere ed è il kit base del sistema FE, capace di garantire performance per scatti generici, piuttosto nitido e senza particolari problematiche, facendo leva anche sul potente sensore full frame.
Uno dei difetti più evidenti della Sony A7 è probabilmente legato all’interpretazione del bilanciamento del bianco e alla fedeltà dei colori negli scatti JPG. In molti casi il bilanciamento è apparso completamente errato, con colori eccessivamente caldi e un giallo invasivo; allo stesso modo in altre situazioni i colori possono apparire un po’ slavati e privi di mordente, con le tonalità della pelle eccedenti o tonalità di colore completamente alterate rispetto alla realtà, difetti particolarmente spinti in presenza di luce artificiale. Per questo motivo il consiglio è quello di scattare sempre in formato RAW per poi correggere in post produzione ogni errore evidente sulla fotocamera.
Nelle performance ad alte ISO la Sony A7 supera qualunque altra concorrente mirrorless in termini di contenimento del rumore e mantenimento dei dettagli, in virtù delle dimensioni del suo sensore full frame, contro cui le altre mirrorless non possono nulla. Gli scatti sono perfettamente utilizzabili fino a 6400 ISO senza alcun problema e senza perdere alcun dettaglio, soprattutto scattando in RAW.
La fotocamera offre anche il collegamento wi-fi e NFC, per poter connettere il dispositivo ad uno smartphone, tablet o computer, scaricando così le foto direttamente via wireless oppure controllando la fotocamera in mobilità. Da evidenziare infine la disponibilità sul mercato di numerosi e tantissimi adattatatori per i vari formati di lenti disponibili sul mercato, che renderanno semplice l’uso di corredi di obiettivi Canon o Nikon per chi decidesse di acquistare la fotocamera.
Sony A7: Conclusioni
Come ribadito all’inizio di questa recensione, la Sony A7 è al momento la fotocamera full frame più economica in assoluto: si può trovare in vendita su Amazon a 1250 euro circa con l’obiettivo kit20-70mm FE f/3.5-5.6 e rappresenta ad oggi il prezzo più basso per poter mettere un piede nel mondo del pieno formato.
Il prezzo è allineato a quello di fotocamere concorrenti, come la OM-D E-M1 di Olympus o la Fujifilm X-T1, ma se osserviamo le prestazioni dal punto di vista della pura qualità d’immagine, performance ad alte ISO e gamma dinamica… non c’è storia, il sensore full frame della Sony A7 vince e convince, e rappresenta ad oggi una scelta obbligata per tutti coloro che ritengono che la qualità d’immagine sia tutto.
Le prestazioni di una fotocamera però non dipendono solo dalla qualità d’immagine e sicuramente ci sono caratteristiche che la Sony A7 non è in grado di garantire, prima fra tutte il vantaggio in termini di dimensioni e peso che, soprattutto a causa delle lenti, sono decisamente superiori alle controparti mirrorless Micro Quattro Terzi o APS-C e di poco (o per nulla) inferiori alla classica DSLR.
Inoltre il catalogo lenti è molto limitato, le lenti sono decisamente costose, ingombranti e pesanti ed anche utilizzando la moltitudine di adattatori che permette al sistema FE di Sony di montare praticamente qualunque lente, i benefici in termini di dimensioni sono poco significativi, soprattutto se non siamo disposti a rinunciare agli automatismi. Per contro, ad esempio, il formato Micro Quattro Terzi offre un parco lenti molto più evoluto, con una scelta decisamente più ampia anche in termini di prezzo.
In definitiva, se è vostra intenzione acquistare una full frame per ottenete il look del pieno formato e questa è per voi l’unica cosa che conta, la Sony A7 è senza dubbio la scelta più economica sul mercato; se invece speravate di passare al full frame con sensibili vantaggi in termini di ingombro rispetto ad una DSRL, potreste rimanere molto delusi.
Pro
- Sensore full frame
- Fotocamera full frame più economica sul mercato
- Miglior qualità d’immagine per sistemi mirrorless
- Performance ISO sorprendenti
- Moltitudine di adattatori per ogni sistema utilizzato
- Ergonomia molto buono e comandi comodi
- Corpo tropicalizzato
- Corpo macchina leggero
Contro
- Sistema non molto meno ingombrante rispetto ad una DSLR
- Parco lenti molto limitato
- Obiettivi pesanti e costosi
- Autofocus non sempre affidabile
- Bilanciameno del bianco automatico insoddisfacente
- Mancanza di un carica batterie dedicato