Sony aumenterà la produzione di sensori per le fotocamere. Un investimento di 45 miliardi di yen, pari a 350 milioni di euro, spiega Bloomberg, che permetterà di espandere le fabbriche di Nagasaki e Yamagata in Giappone. La cifra va ad aggiungersi agli 800 milioni di euro annunciati nel mese di febbraio e spesi per aumentare, per l’appunto, la produzione dei sensori CMOS. Naturalmente la multinazionale del Sol Levante non facenno ai sensori destinati ai futuri iPhone ma da anni Sony fornisce ad Apple i sensori per la fotocamera principale di iPhone, così secondo osservatori e analisti, gli ingenti investimenti in questo campo serviranno anche ad assicurare una capacità produttività e volumi di produzione in grado di soddisfare la domanda di Cupertino.
Le divisioni sensori d’immagine, giochi ed intrattenimento sono alla base dei profitti di Sony, spiega il CEO Kazuo Hirai. Ultimamente Sony si è infatti concentrata su quelli che sono attualmente i prodotti di maggior profitto lasciando un po’ da parte il settore TV, approfittando dei propri vantaggi competitivi (in termini di tecnologie), come è il caso dei sensori che migliorano la qualità delle immagini.
La società ha guadagnato l’1% dei 3,525 yen in chiusura alla borsa di Tokyo. Le azioni hanno registrato un’impennata del 43% quest’anno, a fronte di un guadagno del 13% per l’indice Topix di riferimento. Un portavoce ha spiegato che l’investimento maggiore sarà incluso nei piani di spesa di capitale per l’esercizio in corso fino a marzo 2016: la società prevede di vendere sensori, moduli di fotocamere e schede di memoria per un valore complessivo di 1.500 miliardi di yen entro marzo 2018, con un margine operativo che si aggira tra il 10% ed il 12%. In quel periodo l’utile dovrebbe aggirarsi intorno ai 500 miliardi di yen, il più alto dal picco massimo registrato nel 1998 (520 miliardi di yen), quando la società traeva maggior profitti dai lettori MiniDisc, dal comparto TV e dal primo film Men in Black.