Nell’eterna battaglia legale dei brevetti Apple contro Samsung si riparte: si torna indietro di sette anni, e nei prossimi giorni una giuria californiana dovrà decidere quanto Samsung deve ad Apple per la violazione dei brevetti legati all’iPhone. Ci sono volute 24 ore per scegliere i giurati, ecco perché.
L’ultimo atto dello scontro tra i due colossi inizia con la lunga, anzi lunghissima, selezione della giuria: ci sono volute 24 ore per scegliere gli 8 giurati, tra i 74 candidati in corsa al ruolo. Molti dei giurati sono stati esclusi perché possessori di azioni Apple, mentre altri avevano lavorato per Apple o Samsung. Tra i 74 candidati c’era anche chi ha lavorato per un concorrente di Samsung, mentre altri hanno espresso esplicitamente la propria antipatia per Apple.
Una donna tra le giurate, ad esempio, ha ammesso di aver avuto problemi con garanzia e assistenza clienti. Altri, invece, hanno dichiarato di aver problemi con aziende come Apple che tendono a “estorcere denaro da altre aziende”. Altri ancora sono stati esclusi per essere troppo informati sulla questione: alcuni hanno seguito per anni la controversia, da esperti del settore informatica, e per questo sono stati esclusi. Gli otto selezionati, peraltro, sono stati ammoniti di non poter parlare, nemmeno nei periodi di pausa, dei propri smartphone e tablet.
Durante il processo i giurati dovranno ascoltare ancora una volta le tesi di Apple e Samsung. I legali di quest’ultima, durante l’arringa finale presso la corte Suprema, avevano dichiarato che «Il modo in cui le leggi sui brevetti sono interpretate non sono in linea con i tempi moderni», affermando che queste «Scoraggiano la competizione, l’innovazione e la scelta dei consumatori».
Ai giurati e alla nuova corte, il compito di stabilire l’esatto ammontare del risarcimento che Samsung dovrà ad Apple. E’ vero che i tempi sono sicuramente cambiati rispetto all’inizio della battaglia legale tra le due parti in causa, ma nonostante gl immensi progressi tecnologici concentrati negli smartphone odierni, ancora molto si deve all’interfaccia grafica basata sulle gesture touch del primo rivoluzionario iPhone di Apple.