Escludendo un breve, comprensibile impaccio iniziale, Samsung ha fatto di tutto per tutelare gli acquirenti di Galaxy Note 7 con una serie costante di avvisi e poi con estese campagne di richiami, rimborsi e sostituzioni. Ciò nonostante ancora alcuni, pochi, utenti continuano a utilizzare lo smartphone. Per questa ragione il costruttore ha escogitato la soluzione estrema in accordo con gli operatori di telefonia mobile: il blocco totale dei Galaxy Note 7 ancora in circolazione, impedendo ai dispositivi il collegamento con le reti telefoniche.
La mossa è già stata attivata in Nuova Zelanda con effetto a partire dal 18 novembre. La stessa soluzione ora è stata varata anche in Australia con effetto a partire dal 15 dicembre, come indicato dal comunicato rilasciato dal costruttore “Samsung Electronics Australia sta lavorando con gli operatori di telecomunicazioni locali per interrompere i servizi di rete australiani per i dispositivi Galaxy Note7 che sono ancora in uso in Australia. L’interruzione della rete avrà inizio dal 15 dicembre e fa parte delle misure di sicurezza in corso di Samsung per recuperare tutti i dispositivi Galaxy Note7”.
Naturalmente gli utenti sono già informati, ma chi ignorerà ancora una volta avvisi e richiami si troverà con un Galaxy Note 7 trasformato in costoso fermacarte. Con il blocco all’accesso alle reti cellulari risulteranno impossibili telefonate, accesso a Internet e SMS: il terminale risulterà connesso esclusivamente sulle reti wi-Fi.