I nuovi iPhone hanno “muscoli” senza precedenti, potenza possibile dal SoC A11 (nome in codice “Bionic”) che integra 4.3 miliardi di transitor e sei core indipendenti utilizzabili (quando necessario) contemporaneamente.
Lo sviluppatore Steven Troughton-Smith nei giorni passati ha scandagliato la Golden Master di iOS 11 (la versione del sistema operstivo che dovrebbe essere identica a quella definitiva quando questa sarà disponibile), spiegand che il nome dei quattro core ad alta prestazione è “Mistral” e quello dei due core supplememtari è “Mistral” (i nomi in codice dei core sfruttati negli iPhone precedenti era “Cyclone” sugli A7, “Typhoon” sugli A8, Twister sugli A9 e “Hurricane” e Zephyr” sugli A10).
Come termine di confronto gli iPhone 7 e iPhone 7 Plus integrano la CPU A10 Fusion con architettura quad-core: due core ad alte prestazioni e due ad alta efficienza. I core ad alte prestazioni possono funzionare al doppio della velocità di iPhone 6. I core ad alta efficienza, invece, consumano solo un quinto dell’energia rispetto agli altri due. Questo particolare meccanismo consente di avere maggiore autonomia fra una carica e l’altra rispetto alla generazione precedente
L’A10X integrato nell’iPad Pro ha sei core (tre ad alte prestazioni denominati “Hurricane” e tre ad alta efficienza denominasti “Zephyr”) grazie ai quali è possibile sfruttare il tablet per montare video 4K, renderizzare complessi modelli 3D, ritoccare foto ad alta risoluzione, ecc.
L’A11 Bionic integra anche la GPU di Apple con un design a tre-core in grado di offrire performance fino al 30% superiori rispetto alla precedente generazione. Il motore neurale (un componente hardware costruito specificamente per l’apprendimento automatico) dell’A11 consente di eseguire fino a 600 miliardi di operazioni al secondo nell’elaborazione real-time. Apple spiega che il neural engine racchiuso nel chip A11 Bionic è di tipo dual-core ed è capace di riconoscere persone, luoghi e oggetti. È, tra le altre cose, il il motore di funzioni come Face ID e Animoji.
Dal palco dello Steve Jobs Theater Philip Schiller, Senior Vice President Worldwide Marketing di Apple, ha spiegato che il processore dei nuovi iPhone è il 25% più veloce rispetto all’A10, che i quattro core ad alta efficenza sono fino al 70% più veloci rispetto a quelli del chip 10, e che il carico di lavori multitasking è fino al 70% più veloce rispett a prima. L’A11 Bionic è secondo Schiller perfetto per tecnologie come il Machine Learning e il CoreML ampiante sfruttate da iOS 11.
Come abbiamo scritto qui, i primi benchmark circolati in rete sull’iPhone X evidenziano risultati impressionanti: 4095 nei test single-core e 9959 nei test multi-core. Sono numeri in grado di “umiliare” qualsiasi dispositivo Android e anche alcuni computer di recente generazione.