Appleinsider riporta nuove indiscrezioni sulla versione server del futuro “Snow Leopard” e afferma che esso sfrutterà il progetto open source Dovecot come server e IMAP e POP3, una scelta eccellente per installazioni piccole e grani (è un sistema veloce, facilmente configurabile e poco avido di risorse). Apple, in effetti, a dicembre dello scorso anno ha partecipato al progetto Dovecot rendendo disponibili patch sviluppate e verificate internamente. Il contributo di Apple è stato dato con funzioni che migliorano le code d’ascolto, l’integrazione con Open Directory, la gestione dei cambiamenti dinamici degli hostname, l’implementazione di un sistema che blocca i client dopo ripetuti accessi falliti.
Il progetto Dovecot è noto e apprezzato per le funzionalità di sicurezza: test riportati su Imapwiki.org affermano che l’ultima versione del server ha completamente passato una batteria di 440 test IMAP, mentre Cyrus, il server IMAP incluso nell’attuale versione di Mac OS X Server ha fallito una dozzina di test.
L’IMAP è un protocollo di comunicazione per la ricezione delle e-mail alternativo al POP. Entrambi i protocolli permettono ai client di accedere, leggere e cancellare le e-mail da un server, ma con delle differenze: il protocollo POP 3 scarica la posta direttamente sul computer, eliminandola dal server, il protocollo IMAP, invece, permette di conservare copia dei messaggi sul server, scaricandoli in un secondo momento da altri computer. Le ultime versioni del protocollo IMAP, inoltre, permettono di accedere a singole parti del messaggio, offrono la possibilità di effettuare ricerche sul server, permettono a più utenti di utilizzare la stessa casella di posta.
Il sito d’indiscrezioni riporta anche migliorie per quanto riguarda Open Directory, i servizi di autenticazione di rete e directory che permettono di centralizzare le informazioni relative ad utenti, gruppi e risorse informatiche. La versione attuale di Open Directory per Mac OS X Server utilizza protocolli quali LDAP, Kerberos e SASL e può integrarsi con Microsoft Active Directory e Novell eDirectory. In Mac OS X Snow Leopard Server sarà implementato l’OpenLDAP 2.4.11, l’ultima versione del server LDAP in grado di offrire il monitoraggio dinamico degli eventi, supporto per l’identificazione dei record SRV DNS (il server host di default) e “significativi miglioramenti in termini di performance”.
LDAP (Lightweight Directory Access Protocol), lo ricordiamo è uno standard aperto ed è un protocollo client-to-server che implementa un servizio di directory, una sorta di elenco telefonico nel quale per ciascun utente è possibile definire varie informazioni: indirizzo email, password cifrata, numeri di telefono, indirizzo, fotografia, posizione all’interno dell’azienda e così via. Le informazioni sono organizzate come in un database con la differenza che queste sono basate su “attributi”. Nella ‘Directory’ ottimizzata per la lettura, le informazioni sono organizzate gerarchicamente (struttura ad albero) e la gerarchia può essere visualizzata geograficamente, secondo gerarchie aziendali o altre scelte.
La nuova Rubrica Indirizzi di Snow Leopard Server sfrutterà un diverso sistema per consentire gli utenti del network la condivisione dei contatti su network multipli. Con un metodo simile a quello utilizzato in iCal Server (il server per la condivisione di calendari ed eventi), Rubrica Indirizzi sfrutterà un’estensione del WebDAV, standard aperto che permette ad utenti di piattaforme diverse la modifica di file e cartelle, anche a distanza, come se si trovassero sul proprio desktop.
L’iCal Server e l’Address Book Server funzionano come server-web per la gestione di tipi specifici: il primo sfrutta CalDAV (a sua volta un’estensione del WebDav) e il secondo le specifiche CardDAV per la gestione dei contatti.Mac OS X Snow Leopard Server si appoggerà alla Rubrica Indirizzi evitando limitazioni di LDAP.
L’implementazione di nuove funzionalità in iCal Server e i servizi per gestione della posta con Davecot metteranno a disposizione un sistema integrato per la gestione di posta, contatti e calendari, tutto compatibile Exchange senza bisogno di ricorrere a Microsoft Exchange.
Per finire non mancheranno novità per quanto riguarda iPhone: è previsto un template specifico nel WikiServer per lo smartphone e altri dispositivi con il quale gli utenti potranno collaborare, contribuire e comunicare sull’Intranet.
Per quanto riguarda le performance, Snow Leopard Server sarà ovviamente anch’esso completamente a 64 bit (userà il kernel della versione desktop) permettendo dunque la gestione di grandi quantitativi di memoria RAM con benefici conseguenti per applicazioni di vario tipo. Altri benefici si avranno da Gran Central, un set di tecnologie integrate che permetteranno di ottenere vari benefici dai sistemi multicore (il sistema può automaticamente assegnare task a più core e processori).
[A cura di Mauro Notarianni]