Il sito iFixit ha smontato il MacBook Pro da 13″ con chip M2 da poco presentato da Apple e che sarà disponibile a breve sullo store online dela Mela e tramite l’app Apple Store, e anche presso alcuni Apple Store e Rivenditori Autorizzati.
Com’è facile immaginare, CPU a parte, internamente non ci sono grandi novità o cambiamenti rilevanti rispetto a prima: lo chassis è identico, così uguali sono la Touch Bar e il display.
iFixit riferisce che quasi tutti i componenti interni sono gli stessi di prima, e non si evidenziano cambiamenti, esclusi alcuni componenti di minore importanza.
Gli specialisti del sito specializzato in manuali per lo smontaggio e nella vendita di parti di ricambio sonio riusciti a togliere la scheda logica dallo chassis; anche se è possibile inserire la scheda in questione nello chassis di un MacBook Pro con M1, il computer non parte per via dello scambio dei componenti (o più probabilmente per “limitazioni” nel firmware che effettuano verifiche sui componenti e impediscono l’avvio): il trackpad, la tastiera e il sensore Touch ID non funzionano scambiando tra loro i chip.
Secondo iFixit, l’impossibilità di scambiare le schede logiche è un “chiaro tentativo di impedire possibili riparazioni ed effettuare sostituzioni tramite blocchi software”. E ancora: “Argomentazioni proposte in precedenza sull’impossibilità di aggiornamenti tra generazioni diverse erano incentrate intorno a questioni quali considerazioni legate alle diverse dimensioni all’interno del telaio, considerazioni sui costi o limitazioni derivanti dalla produzione, come si spiegano ora queste limitazioni”.
Arriva la conferma relativa della maggiore lentezza dell’SSD sul modello base (la variante con unità da 256GB) rispetto al MacBook Pro 13″ con M1 precedente, dovuta al fatto che Apple usa un solo blocco di memoria NAND contro i due blocchi da 128GB usati in precedenza (una sorta di sistema RAID che permetteva di incrementare le performance, grazie anche alla possibilità di leggere e scrivere allo stesso tempo.
Secondo iFixit, Apple ha perso l’occasione di poter offrire la prima macchina con scheda logica intercambiale (se fosse stato possibile scambiare le schede logiche del modello con M1 e M2), e promuovere la riparabilità e un design ecologico.x