Fitbit prima, Apple seconda, Xiaomi terza. Gli altri non pervenuti, o quasi. È questa la considerazione che sorge leggendo la classifica di vendita degli indossabili stilata da IDC come essa è stata rilevata nel corso del trimestre estivo, quello che è terminato a fine settembre.
Al primo posto, come accennato, troviamo Fitbit, che si è ricavata una nicchia importante con i suoi bracciali che si distinguono per stile, funzioni e un buon rapporto tra prezzo e qualità.
Al secondo posto, distaccata di circa 4 punti percentuali, ma largamente prima per fatturato e profitti, c’è Apple il cui Apple Watch è giunto in ritardo in questa nicchia e ha un costo molto elevato rispetto ai concorrenti, ma riesce comunque a sedersi già in seconda posizione.
Xiaomi insidia Cupertino molto da vicino con le sue diverse varianti di Mi Band. Non ci sono nel conto ancora le vendite della Mi Band 1S, bracciale super economico con sensore per misurare il battito cardiaco, ma i modelli già sul mercato, molto appetibili dal punto di vista dei costi, evidentemente hanno presa su vasta scala.
Quarta, distaccatissima, troviamo Garmin che però ha una sua nicchia ben precisa, quella degli sportivi. Anche qui i prezzi, come per iPhone, non sono paragonabili spesso a quelli di un Fitbit o, peggio, di uno Xiaomi.
È interessante notare che nella classifica dei primi cinque Samsung non esiste. Visto che la cinese BBK è quinta con il 3,1% di unità vendute, significa che i coreani non riescono neppure a raggiungere questa soglia. Il che è interessante, visto che Samsung è stata la prima azienda tra le grandi a cimentarsi con smartwatch di largo appeal e con funzioni integrate ed evolute in rapporto ad uno smartphone.
Al di là delle classifiche tra competitor, a risultare vincitore in questa rilevazione è il mondo degli indossabili in generale, dato che il volume totale delle spedizioni totali salgono nell’ultimo trimestre in corso a 21 milioni di unità, in crescita del 197,6% rispetto ai 7,1 milioni nel terzo quarto del 2014. Insomma, dopo un primo periodo di diffidenza da parte dell’utenza, pian piano gli indossabili riescono ad entrare tra le grazie dei nativi digitali, con la Cina che si pone come mercato di riferimento con la crescita più rapida.
Altro dato interessante, che sembra emergere dallo stesso studio, è la cannibalizzazione tra dispositivi: gli smartwatch, infatti, sembrano smorzare sempre più l’interesse dei semplici bracciali fitness. Basti pensare ad Apple Watch, ma anche a tutti gli altri prodotti Android Wear dello stesso calibro, per avvedersi della sovrapposizione di funzioni tra smartwatch e smartband. In ogni caso, almeno al momento, questa convergenza di funzioni non sembra ver totalmente smorzato l’interesse nei prodotti Fitbit, che mantiene ben saldo lo scettro dell’intero settore degli indossabili.
Ad ogni modo cresce sempre più Apple, che ha registrato un leggero aumento rispetto al trimestre precedente, in gran parte dovuto alla spinta dei canali on line e alla versione entry level sportiva, che rimane la più accessibile per l’utente finale. Inoltre, l’incremento di vendite può essere spiegato con l’arrivo di watchOS 2, che ha finalmente portato funzionalità di richiamo, come la possibilità di creare applicazioni native, in grado di funzionare più velocemente e senza necessità di abbinamento ad iPhone.
Il quarto posto di Garmin, invece, è principalmente dovuto, come accennato, al pubblico di sportivi, che vede nel produttore un punto di riferimento per tracciare le svariate attività sportive, come golf, nuoto, trekking, e altri ancora. Con un portafoglio di prodotti molto ampio e profondo, proposti a prezzi adatti a tutte le tasche, Garmin è riuscita a coprire numerosi segmenti di mercato, anche se ha trovato nel brand Vivo il pilastro portante.
Ultimo, ma non ultimo, il fornitore cinese XTC, società controllata da BBK, che è riuscita ad ottenere la quinta piazza battendo il colosso Samsung, debuttando con la spedizione di 100.000 unità nel suo in tutto il mondo. Come altri produttori cinesi, però, XTC ha mantenuto la sua attenzione al solo mercato della Cina, con un unico dispositivo chiamato Y01, che in realtà risulta quanto mai sconosciuto nella zona europea.