Chi è che vuole gli smartphone? Chi li compra? Chi li usa di più? Non sono più gli utilizzatori business, si scopre, che hanno necessità (e conto spese) aziendali, ma i consumatori normali che hanno scoperto le bellurie di questi apparecchi che mettono Internet in tasca.
Secondo una ricerca svolta da CFI Group, infatti, non sono gli executive, i viaggiatori per lavoro e le altre categorie di persone che, nell’ambito delle attività lavorative, vengono dotati di telefono aziendale “smart” per poter gestire le proprie attività . Invece, sempre più sono i clienti consumer che usano la tecnologia per scopi ricreativi, ludici e di networking.
E questo costituisce, ovviamente, un grande problema per quanto riguarda gli utenti BlackBerry in primis, un sistema che ha fatto della posta aziendale la sua ragione d’essere e il suo successo, mentre adesso stenta a penetrare altrettanto velocemente nella fascia di mercato in più rapida crescita, cioè quella consumer.
Ricordiamo che secondo la ricerca di CFI, e non è una sorpresa, all’83% delle preferenze e di soddisfazione del pubblico c’è l’iPhone di Apple, seguito al 77% dal pari-merito di Android e Palm Pre. 73% per BlackBerry della canadese Research in Motion, 70% dal defunto Treo di Palm (dato incredibile che dovrebbe far pensare a molti su come muoversi nel mercato) e al 66% o meno gli apparecchi basati su Symbian di Nokia e quelli su Windows Mobile di Microsoft. I dati della soddisfazione degli utenti rilevati dalla ricerca CFI Group e anche gli altri risultati emersi sul mondo degli smartphone sono stati esaminati da Macitynet anche in questo articolo.
Da questa ricerca non emerge tanto e non solo la tendenza ad essere soddisfatti dall’uso del telefono per il tempo libero anziché per le applicazioni lavorative, quanto per il fatto che c’è stato un cambiamento di panorama in meno di due anni che ha dell’impressionante. Il mondo dei telefoni cellulari intelligenti, dominato dal paradigma dell’uso lavorativo su applicazioni di business il cui scopo era fornire un simulacro surrogato della scrivania di lavoro, adesso è diventato un apparecchio di divertimento che si estende oltretutto al di là del PC o Mac e della console da gioco per creare categorie nuove di software e di esperienze d’uso.
Adesso, quindi, gli smartphone sono apparecchi consumer e non più business. La tendenza è quella di offrire software, utilizzi diversi, contratti e potenzialità di vario genere differenti da quelle accumulate negli ultimi quindici anni (da quando sono comparsi questo tipo di telefoni e palmari) e si apre un mondo nuovo.