Per anni la disponibilità di un alloggiamento per schede SD è stata una delle caratteristiche principali degli smarpthone Android, almeno per quanto riguarda la possibilità degli utenti di espandere a piacere la memoria del proprio dispositivo. Diametralmente opposta invece, tanto per cambiare, la scelta di Apple che ha escluso questa possibilità fin dall’era iPod, proponendo da sempre iPhone e iPad con memoria fissa integrata non espandile.
Negli anni i dirigenti di Cupertino non hanno mai offerto una spiegazione a sostegno di questa scelta, spiegazione che ora invece arriva a sorpresa dall’ultima persona al mondo da cui ci si aspetterebbe una difesa delle scelte della concorrenza: si tratta infatti di Hugo Barra, attualmente dirigente top di Xiaomi, in precedenza boss assoluto o quasi della piattaforma Android e del suo sviluppo all’interno di Google, fino alla sua rocambolesca uscita che, secondo le malelingue, è dovuta più a un contrasto d’amore che non a divergenze in campo lavorativo.
“Per i dispositivi ad alte prestazioni siamo fondamentalmente contrari uno slot per schede SD” ha dichiarato Hugo Barra intervistato da Wired. La spiegazione lascia spazio a pochi o nessun dubbio. Secondo l’ingegnere che ha contribuito alla nascita di Android il team di progettisti Xiaomi non permetterebbe mai di sacrificare capacità della batteria, design ed estetica, ergonomia e magari rinunciare a un alloggiamento per una seconda SIM card, solo per offrire all’utente la possibilità di poter espandere la memoria con una scheda SD. Ma c’è di più.
Barra dichiara che in circolazione esistono molte schedine di memoria false, che magari riportano il nomi e loghi di importanti costruttori, vengono citati SanDisk e Kingston, ma che in realtà offrono memoria lenta e scadente. In questo caso gli utenti Android possono andare incontro a crash delle app e calo delle prestazioni, incolpando di volta in volta il costruttore dello smartphone o del tablet, gli sviluppatori o lo stesso sistema operativo Android, solo alla fine per arrivare alla conclusione che tutti i problemi derivano da una schedina non all’altezza.
Apple non lo ha mai dichiarato pubblicamente ma lo ha sempre messo in pratica: prima iPod, poi iPhone e iPad sono sempre stati privi di slot per schede SD. Ora grazie alla spiegazione di Hugo Barra di Xiaomi sappiamo non solo il perché, ma abbiamo la certezza matematica che si tratta di un parere disinteressato. O quasi. Tutto questo infine spiega perché ad anni di distanza, Samsung e la stessa Xiaomi ma anche altri costruttori Android, stiano sempre più copiando la scelta di Apple evitando di integrare uno slot per schede SD, almeno nei dispositivi alto di gamma: in quelli dal prezzo super aggresssivo la presenza è indispensabile per poter incrementare la memoria di serie, solitamente di soli 8 GB per questioni di budget.