Siede sopra un piccolo impero ma non si accontenta. Deve aggiungere per forza nuovi pezzi altrimenti la concorrenza lo raggiungerà e lo divorerà. Ma Stewart Butterfield, ceo di Slack, il fulmine della chat collaborativa per ambienti di lavoro distribuiti, è ambizioso e non si ferma. In una intervista alla prestigiosa rivista del MIT, la Technology Review, spiega quali sono i suoi piani. «Il futuro – dice Butterfield – non è per i deboli di spirito. C’è competizione nel mio settore e non ho certo intenzione di farmi lasciare indietro».
Slack ha investito in progetti legati alla intelligenza artificiale, per la creazione di bot capaci di dare concretamente una mano durante le sessioni di lavoro. Non è fantascienza, anzi è abbastanza semplice, se si conosce il modello di funzionamento di Slack. Quello che agli occhi dei profani dovrebbe apparire infatti come magia o addirittura un miracolo è in realtà l’applicazione di algoritmi di machine learning pensati per capire alcuni tipi di conversazioni e generare delle azioni.
Ad esempio. Un bot da caccia potrebbe essere interpellato dai partecipanti a un meeting in un canale di Slack per avere ulteriori informazioni su un determinato tema di cui si parla. In pochi secondi il bot riporterebbe le informazioni raccolte, i documenti trovati, i contatti stabiliti. Altri bot potrebbero avere accesso ai calendari dei partecipanti e aiutare tutti a riprogrammare il futuro appuntamento senza dover impazzire, agende alla mano, nel trovare il momento di disponibilità comune. Ancora, il bot potrebbe tenere un verbale delle riunioni e poi fornirlo a chi si occupa della organizzazione e gestione degli eventi.
Sono scenari ai quali Slack, come del resto la sua concorrenza, lavorano alacremente. Le intelligenze artificiali sono buone esecutrici degli ordini e buone interpreti dei bisogni degli utenti umani. Cosa ci riserverà il futuro? Secondo Butterfield all’orizzonte ci sono innovazioni tecnologiche crescenti e nuovi modi di lavorare oltre che di divertirsi e passare il tempo in cui il dialogo e il coordinamento a distanza avranno un ruolo sempre maggiore.
Il primo e forse più importante passo è quello di usare il computer per filtrare le informazioni e fare in modo che non veniamo sommersi da notifiche e informazioni inutili. Già questo sarebbe un risultato epocale. Un risultato che, secondo Butterfield, è possibile raggiungere e che è nel mirino di Slack.
Slack è disponibile sia per Mac su Mac App Store che per iPhone e iPad e anche Apple Watch.