L’operazione Skype può andare avanti. Di fronte all’azione che ha condotto Microsoft ad acquisire la società nota per avere popolarizzato il Voce Over Ip (e attualmente ancora la più importante realtà al mondo in termini di utenti per questa tecnologia) si è infatti accesa la luce verde dell’ufficio antritrust americano. Il benestare significa che dai propositi delle passate settimane, Microsoft può passare all’azione pratica versando gli 8,5 miliardi di dollari previsti dall’accordo e cominciare ad integrare la propria struttura con quella di Skype.
Il primo effetto dell’Ok dell’antitrust si è avuto nelle scorse ore quando alcuni dei manager chiave di Skype hanno cominciato ad abbandonare la tolda di comando. Se ne sono andati David Gurle, vice president and general manager for Skype for Business; Don Albert, vice president and general manager for the Americas and Advertising; Doug Bewsher, chief marketing officer; Christopher Dean, head of consumer market business development; Russ Shaw, vice president and general manager; e Anne Gillespie, head of human resources. Via anche Ramu Sunkara e il senior vice president Allyson Campa, il primo era il fondatore di Qik, una società che si occupava di condivisione video, acquisita da Skype nei mesi passati. Da notare che Gurle era arrivato a Skype, dopo un breve passaggio a Thomson Reuters, da Microsoft dove aveva fondato la divisione Real Time Communications.
Ricordiamo che Microsoft intende integrare i servizi di Skype nella sua offerta videoludica e in particolare in Xbox e nei servizi Kinect oltre che in Windows Phone, Outlook e Lync. Microsoft ha comunque garantito che continuerà a supportare le piattaforme oggi supportate da Skype tra cui iOS e Mac.
