Sirius è il nome di un’iniziativa del Clarity Lab dell’Università del Michigan che ambisce a sviluppare l’alternativa open source a Siri e in generale per servizi quali quelli disponibili con gli assistenti vocali tra cui anche Cortana e Google Now. L’idea è rendere disponibile la tecnologia base accessibile a tutti, così come spiega Jason Mars, uno degli studenti che hanno ideato il nuovo servizio. La piattaforma sfrutta ovviamente un motore di riconoscimento vocale, un altro per la comprensione del testo, e un terzo engine per il riconoscimento delle immagini; i primi due componenti consentono di analizzare le domande (e proporre dunque risposte che al momento attingono a Wikipedia), il terzo è un meccanismo innovativo che dovrebbe catturare elementi utili per ottenere risposte sull’ambiente circostante.
L’alternativa open source a Siri non è al momento destinata al grande pubblico ma i ricercatori pensano a data center, sviluppatori e fornitori di servizi che hanno a che fare con le interrogazioni registrate in grandi quantità di archivi vocali. Restano ancora da migliorare vari aspetti concernenti la comprensione, alla corretta interpretazione, al supporto di più lingue e così via. Gli sviluppatori interessati possono già scaricare i file di supporto da GitHub.