Siri migliora e si libera sempre più dal vincolo con Google. Questo lo scenario descritto da Gene Munster, l’ormai noto analista di Piper Jaffray, dopo una analisi sul funzionamento dell’assistente personale vocale di iOS.
Il miglioramento principale tra Siri in iOS 6 e iOS 7 (nella sua versione inglese che era e resta molto diversa per ovvie ragioni da quella italiana) è evidenziato dalla sua performance in luoghi con rumori di fondo particolarmente presenti, aree in cui Siri è stato in grado di comprendere meglio la percentuale delle richieste dell’utente incrementando lo scorso 83% rilevato ad agosto fino al 94%. Complessivamente la capacità di Siri di rispondere alle richieste è passata da un 77% con iOS 6 ad un 79% con iOS 7.
Nel frattempo Apple sembra proseguire i suoi sforzi nell’affrancarsi da Google, dando maggiore risalto ai risultati provenienti da Wolf, Bing e Wikipedia: rispetto allo scorso test oggi solo il 4% delle risposte vengono date sfruttando Google, percentuale scesa di circa 13 punti rispetto al 17% rilevato ad agosto scorso e il 27% di un anno fa.
Munster ha comunque confrontato Siri con Google Now, una sfida che ha visto i due servizi scontrarsi alla pari, con Google Now in recupero sul rivale che in passato aveva sempre ottenuto risultati migliori dello sfidante. L’assistente di Google mantiene un leggero vantaggio in categorie legate alle informazioni e alle ricerche, mentre Siri invece è ancora un passo avanti per quanto riguarda i comandi vocali per interagire con le funzionalità dello smartphone.