Dopo aver installato iOS 6, se il vostro dispositivo è tra quelli compatibili, la voce “Siri” appare nella sezione “Generali” delle impostazioni. Selezionando “Siri” è possibile attivare o disattivare la funzione, scegliere la lingua, impostare la modalità di feedback vocale, assegnare il proprietario e attivare o no la voce “Alza per parlare” (è possibile parlare con Siri tenendo premuto il tasto Home oppure avvicinando il telefono all’orecchio e parlare).
Dopo aver attivato l’assistente, è possibile cominciare a divertirsi tenendo premuto il tasto Home per un paio di secondi: sentiremo due beep, vedremo una schermata con la scritta “Come posso aiutarti?” e da qui potremo con la nostra voce inviare messaggi, fissare appuntamenti, telefonare e molto altro. Quello che differenzia Siri rispetto ad altri sistemi di riconoscimento vocale è che non è obbligatorio usare parole chiave o comandi specifici: è possibile parlare con naturalezza e fare domande. L’icona del microfono s’illumina quando l’assistente “ascolta”; dopo la risposta, per parlare di nuovo basta toccare l’icona del microfono. Siri è compatibile con le cuffie e gli auricolari Bluetooth: se utilizziamo un paio di cuffie con telecomando e microfono è possibile tenere premuto il tasto centrale, o il tasto di chiamata se indossiamo un auricolare Bluetooth.
Quando smettiamo di parlare, Siri visualizza il testo corrispondente a quanto è stato pronunciato e dà una risposta. Se l’assistente ha bisogno di più informazioni per completare una richiesta, farà una domanda. Per esempio, se diciamo “Ricordami di telefonare alla mamma”, Siri chiederà: “Quando devo ricordarti il promemoria?”.
Interessante la possibilità di mandare mail. Basta un comando del tipo: “Manda una mail a Mario Rossi” e Siri risponderà: “Qual è l’oggetto dell’email?”; basterà dettare per vedere l’oggetto comparire; dopo aver compilato in automatico il campo “oggetto”, Siri chiederà “Qual è il testo dell’email?”; dopo aver dettato il testo, l’assistente chiederà: “Vuoi inviarlo adesso?” e con la voce potremo confermare o annullare l’invio. Se usiamo un paio di cuffie o un auricolare, prima di inviare i messaggi di testo e le e-mail dettate, Siri le rilegge ad alta voce. Legge anche gli oggetti dei promemoria prima di crearli, una funzione utile se stiamo guidando e non possiamo guardare il display.
Sono molte le cose che possiamo chiedere a Siri (senza bisogno di impostare una voce particolare, ma parlando in modo naturale). Se vogliamo, ad esempio, conoscere le previsioni del tempo, basta chiedere “Che tempo farà domani?”, oppure “Pioverà domani?”, o anche “Mi servirà l’ombrello domani?”: Siri risponderà con le previsioni. Il servizio sfrutta la localizzazione e dunque risponderà con il meteo locale. Per conoscere il meteo di un’altra città, basterà una domanda del tipo: “Che tempo farà a Milano domani?”.
A detta di Apple, con l’uso l’assistente capirà sempre meglio poiché impara a conoscere l’accento e altre caratteristiche della voce dell’utente. Gli alogirmi di riconoscimento sono abbastanza buoni ma miglioramenti ulteriori arriveranno con l’aumentare del numero degli utenti, integrando varianti linguistiche e perfezionando la capacità di riconoscere dialetti e accenti.
Il sistema è in grado di sfruttare informazioni dai contatti, calendari e promemoria, e dalla libreria musicale. Partendo da questi dati si può chiedere di telefonare a una persona presente nella rubrica, avviare una canzone, creare un appuntamento o un promemoria. Siri può trovare negozi, fornire indicazioni stradali, fissare promemoria e appuntamenti, cercare sul web e molto altro. Chiedendo “Cosa puoi fare pe me?” appare una lista di esempi, del tipo: “Chiama Fabrizio”, “Apri fotocamera”, “Scrivi a Carla che sto arrivando”, “Fissa una riunione per le 9”, “Classifica serie A”, “Indicazioni per Roma”, “Twitta che sono felice”, “Posta su Facebook”, “Consigliami una pizzeria”, “Riproduci Norah Jones”, “Ricordami di chiamare mamma”, “Come ha chiuso Apple”, “Qual è l’indirizzo”, ecc. ecc.
Interessante la tecnica usata da Apple per far riconoscere al sistema le persone importanti. La prima volta che diciamo a Siri “Chiama mia sorella”, chiederà chi è. L’informazione viene memorizzata in Contatti, insieme con altre relazioni come “madre”, “marito” e “nonna”. Il sistema riconosce la posizione attuale insieme con altre come “casa” e “ufficio”, quindi può ricordarci di fare qualcosa quando arriviamo in un posto o quando lo lasciamo. Possiamo, ad esempio, dire a Siri “Ricordami di chiamare mia moglie quando esco dall’ufficio”. Se non vogliamo che Siri usi la propria posizione, basta portarsi in Impostazioni > Localizzazione e disattivare il servizio per Siri. In ogni caso, anche quando la localizzazione è attiva, le informazioni sulla posizione non vengono registrate né memorizzate esternamente al proprio dispositivo.
Siri supporta la dettatura, in tutte le app che hanno una tastiera ed è dunque possibile parlare anziché digitare (basta premere sull’icona a forma di microfono, parlare e poi toccare Fine per trasformare le parole in testo). Non vedenti e ipovedenti possono infine sfruttare il lettore di schermo integrato per leggere ad alta voce il testo delle risposte.
Ovviamente non sono tutte rose e fiori: capita che il sistema non comprenda quello che vogliamo dire e quando accade, ci propone di cercarlo su Internet. Il sistema è ovviamente da perfezionare e richiederà tempo prima di diventare perfetto. Nel frattempo alcuni produttori di automobili lavorano per integrare nelle vetture una funzione specifica (“Eyes Free”) per iniziare una conversazione con Siri premendo semplicemente un tasto sul volante.
[A cura di Mauro Notarianni]