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Siri: il prima e dopo Apple passando da Android su rete Verizon

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In un lungo e approfondito articolo sull’Huffington Post, Bianca Bosker ha ripercorso le tappe e l’evoluzione dell’assistente virtuale personale di Apple, evidenziando alcuni aspetti curiosi e interessanti, soprattutto nel periodo pre-acquisizione di Apple, valutandone poi gli le conseguenze tecniche post-acquisizione.

Si scopre così che nel 2009 Verizon aveva già stretto un accordo con l’allora start up per portare l’anno successivo Siri su tutti i dispositivi della linea Droid con sistema operativo Android; accordo saltato nel momento in cui Steve Jobs – interessato alla tecnologia – decise di intervenire ed Apple acquisì la società, facendo diventare Siri un’esclusiva di Cupertino.

Forse pochi utenti italiani ebbero l’opportunità di provare Siri nella versione originale (nell’immagine), essendo rimasta sullo store per pochi mesi; da quanto si legge sull’HuffPo, l’applicazione pre-Apple era dotata di numerose funzionalità aggiuntive e aveva la capacità di recuperare molte più informazioni e restituire molte più risposte rispetto a quanto avrebbe poi mostrato dopo l’acquisizione della Mela.

Per esempio la possibilità di prenotare un tavolo direttamente al ristorante era già presente nel Siri originale, ma Apple decise inizialmente di eliminarla e di ripristinare la funzionalità solo nel 2012, 2 anni dopo il lancio originale. Oltre a questo vennero diminuite le fonti di raccolta dati, impoverendo così i risultati di ricerca, difetti che lo stesso Steve Wozniak aveva lamentato pubblicamente, criticando l’implementazione di Apple.

Infine il linguaggio di Siri, prima più strafottente e sfrontato, è stato ripulito da Apple ed è diventato molto più “politically correct”, mentre l’interfaccia è stata ridisegnata: il Siri originale tentava di insegnare agli utenti cosa chiedere e cosa non chiedere fin dalla prima schermata; la versione attuale spinge l’utilizzatore a provare, più spazio all’immaginazione e promettendo così forse di più rispetto a quanto fosse poi in grado di mantenere.

Sembra dunque che fino ad oggi l’operato di Apple abbia raccolto un notevole successo da parte del pubblico ma un più tiepido riscontro da parte degli addetti ai lavori, che in molti casi hanno valutato le implementazioni di Apple poco efficaci e ree di aver rallentato lo sviluppo di una app che originariamente prometteva molto di più.

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