Ci sono voluti quattro anni ma Apple ha finalmente risolto un particolare problema con Siri che negli USA consigliava a chi era alla ricerca di una clinica abortiva, di rivolgersi ad agenzie di adozione o cliniche per la fertilità.
Nel 2011 Apple fu inondata di critiche dalla stampa e gruppi di pressione difensori dei diritti civili come l’American Civil Liberties Union (ACLU) dopo la scoperta che l’assistente virtuale elaborava in modo errato le richieste di informazioni sull’aborto. All’epoca un portavoce di Apple aveva dichiarato che si trattava semplicemente di un problema tecnico e che l’omissione non era intenzionale. L’inconveniente, a quanto sembra di capire, aveva a che fare non con sue scelta ma con i risultati delle ricerche ottenuti dai servizi web delle società partner della Mela.
Fast Company ha tirato di nuovo fuori la questione, verificando che le richieste per informazioni su cliniche abortive ora riportano i vari dettagli. Lauren Himiak, portavoce di Sea Change Program (organizzazione non-profit che mira a “trasformare la cultura dei pregiudizi in materia d’interruzione volontaria della gravidanza”) parla di tempistica “sospetta” ma TechCrunch evidenzia che i cambiamenti nelle funzioni di ricerca dell’assistente vocale di Apple sono avvenuti prima della pubblicazione dell’articolo di Fast Company.