Apple ha ricevuto rimostranze dallo statunitense Consiglio nazionale delle relazioni sindacali, accusata di presunto comportamento anti-sindacale con i dipendenti di uno store di New York City.
Il Communications Workers of America (CWA) – uno dei più grandi sindacati nell’ambito della comunicazione e dei media – ha chiesto al Consiglio di denunciare Apple per attività antisindacali che sarebbero state messe in atto il 19 maggio nello store del World Trade Center. Non è la prima volta che il CWA accusa Apple di presunte attività di questo tipo, affermando che l’azienda avrebbe violato la legge nazionale sui rapporti di lavoro.
Il sito Appleinsider riferisce che il 12 maggio di quest’anno, da alcuni documenti trapelati dai piani alti di Apple sarebbe emersa la volontà dell’azienda di dissuadere la formazione di sindacati da parte degli store leader statunitensi. Il 17 maggio i dipendenti dei negozi al dettaglio di un Apple Store ad Atlanta, hanno fatto sapere di incontri nei quali sarebbero stati invogliati a non aderire ai sindacati. Il 19 maggio è arrivata contro Apple l’accusa di attività anti-sindacali dai dipendenti del World Trade Center, innescando ora la denuncia ufficiale da parte del National Labor Relations Board.
Tim Dubnau, direttore organizzativo delegato da CWA, ha dichiarato che è ora Apple di “fare marcia indietro e permettere ai lavoratori di scegliere se far parte o no del sindacato”.
Un portavoce di Apple in una dichiarazione a Bloomberg ha riferito: “Abbiamo la fortuna di disporre di incredibili squadre nel team retail e abbiamo profonda considerazione per tutto quello che apportano a Apple. Comunichiamo costantemente con i nostri team assicurandoci sempre che l’esperienza di tutti in Apple sia la migliore possibile”.
“Siamo lieti di offrire robusti compensi e benefit ai dipendenti a tempo pieno e a tempo parziale”, aveva dichiarato un portavoce di Apple il 19 maggio, evidenziando che tra i benefit offerti sono previsti: assistenza sanitaria, risarcimento di tasse scolastiche, il congedo parentale, il congedo parentale retribuito, l’assegnazione gratuita di azioni e molto altro ancora.
I sindacati da sempre sono generalmente osteggiati negli USA ma sono molti i lavoratori che, soprattutto con l’acuirsi della crisi, hanno compreso la necessità di tutele e protezioni; la riapertura di fratture tra capitale e lavoro rende ancora più evidente la necessità di un maggiore potere contrattuale per consentire ai lavoratori di reagire in materia collettiva.