Sigma ha recentemente annunciato due nuove mirrorless: SD Quattro e del SD Quattro H, prima coppia a lenti intercambiabili dell’azienda compatibili con l’innesto SA usato per le lenti Sigma dedicate alle reflex. Entrambe le SD Quattro sono equipaggiate con sensori Foveon di dimensioni APS-C e APS-H, rispettivamente e condividono un design del corpo con mirino incorporato, ancora una volta insolito ma decisamente più ergonomici delle precedenti DP Quattro.
Le camere sono anche dotate di rilevazione di fase sul sensore come parte di un sistema di autofocus ibrido, che dovrebbe consentire ai sensori di lavorare in modo efficace con le lenti SA già esistenti, ma, come detto il punto di forza è il sensore Foveon, caratterizzato dalla sua tecnologia “a strati”, uno per ogni colore RGB, secondo molti osservatori una componente di alto livell per risoluzione e fedeltà nei colori, anche se un po’ meno apprezzata per la gamma dinamica e la capacità di scattare in scarsità di luce.
Il sensore APS-H ( montato sulla SD Quattro H e con un fattore di crop da 1.3) dispone di 25.5 MP nel suo strato superiore, che l’azienda considera equivalente ad un sensore Bayer da 51 megapixel, mentre il sensore APS-C da 19 MP della SD Quattro offrirebbe una risoluzione Bayer equivalente di 39 MP. Il sensore APS-H ha dimensioni pari a 26,6 x 17,9 millimetri ed è di circa il 30% più grande di più comuni sensori APS-C. Il problem resta nel fatto che al momento sembrano essere pochi gli obbiettivi Sigma compatibili con questo sensore.
Le fotocamere sono infine dotate di interfaccia USB 3.0 e di due schermi posteriori, uno dei quali mostra le impostazioni correnti della fotocamera. Non è chiaro al momento quando saranno disponibili sul mercato e soprattutto a quale prezzo.