Ricercatori in sicurezza informatica della Stanford University, in collaborazione con il Rafael Advanced Defense Systems (industria israeliana che sviluppa tecnologie militari), hanno scoperto che è possibile trasformare il giroscopio di serie con molti smartphone in un microfono, permettendo potenzialmente di registrare conversazioni e altro all’insaputa dell’utente (l’attivazione del giroscopio non richiede il consenso esplicito dell’utente). La dimostrazione è stata fatta realizzando un’app denominata Gyrophone che usa il giroscopio per captare le vibrazioni nel range tra gli 80 e i 250 Hz, parte dello spettro audio sfruttato in particolare dalla voce umana. Al momento il sistema non è niente di particolarmente eccezionale ma gli esperti assicurano che è possibile fare di meglio con l’ausilio di filtri e la collaborazione di esperti nel settore audio.
L’iPhone sarebbe immune dal problema poiché, benché dotato di giroscopio a tre assi, questo sfrutta solo le frequenze sotto i 100 Hz, una piccola porzione dello spettro vocale che rende impossibile l’identificazione della voce.