à finita l’era del multi-tasking. Fa tanto ieri, ieri l’altro, anzi 1.0. Invece, se volete essere avanti, “rock” come diceva Celentano, ovvero 2.0, è molto, molto meglio cercare di fare una cosa per volta e farla per bene. Se ne vanno lo stress, gli errori, le disattenzioni, la qualità della vita migliora e – miracolo! – si arriva alla sera e si scopre di averne fatte pure di più.
Com’è possibile? C’è gente che fa questa scoperta e rimane affascinato. à un po’ come smettere di andare a mangiare da McDonald e smettere anche di andare a mangiare al ristorante biologico, e invece comprare alimenti sani, tanta verdura, vino buono, e mangiare come voleva la nonna, facendo anche tanto moto per tenersi in forma. La vita, ci crederete?, migliora rapidamente e nettamente.
Il punto è che l’essere umano è solo molto parzialmente multi-tasking. Cioè, lo è ma se si prende come unità di misura la giornata. Noi in una giornata facciamo tante cose diverse: ci prendiamo cura di noi e dei nostri cari, cuciniamo, puliamo, andiamo a caccia, coltiviamo, mangiamo, ci divertiamo, la sera magari balliamo e ci addormentiamo abbracciati. O almeno, questo succedeva per qualche decina di migliaia di anni prima che le cose precipitassero. E sapete la notizia? Sono precipitate drammaticamente negli ultimi 5-10 anni.
Pazzesco: sempre uguale e poi in meno del tempo che ci vuole per far attecchire un trapianto di ulivo, ecco che l’informatica insieme alla rete e ai social network pretendono di cambiarci radicalmente e pure tutto d’un colpo. à stata una sbornia che è durata qualche anno ed ha portato gioia e soddisfazione a chi ha disfunzioni ormonali o il palletico e salta costantemente da una cosa all’altra. Ma per noi esseri umani normali, è il ritorno alla normalità .
Almeno, lo speriamo perché le premesse sono buone: anziché buttarsi nel mondo del multi-tasking, adesso giornali, libri, riviste, siti internet, coach aziendali consigliano tutti all’unisono di tornare al vecchio passo. Oggi si legge un libro: e passiamo il pomeriggio a leggere il libro. Magari su una panchina nel parco: niente email, niente blackberry, niente microinterruzioni. Vita normale, regolare, andando a letto presto la sera (tranne quando si fa festa, una volta la settimana) e alzandosi presto al mattino, quando sorge il sole.
Potrebbe essere davvero bello, speriamo che succeda. O almeno, se ci rendiamo conto che è quello che fa veramente per noi, perché non tornare a farlo? E dare un calcio alla vita nelle città , schiacciati dal ritmo della società che diventa sempre più incalzante?